DAL RAPPORTO DELLA BANCA MONDIALE Nel suo "Rapporto sullo sviluppo nel mondo 2000-2001", la
Banca mondiale sottolinea come la povertà riesca a convivere con l'abbondanza:
su 6 miliardi di abitanti del mondo, 2,8 miliardi, ossia praticamente
la metà, vivono con meno di 2 dollari al giorno e 1,2 miliardi, ossia
1/5, hanno meno di 1 dollaro per giorno. Nei paesi ricchi 1 bambino su 100 muore prima di aver compiuto
5 anni, mentre nei paesi poveri 1 bambino su 5 rischia di non arrivare
al suo quinto compleanno. Il tasso di malnutrizione dell'infanzia non supera il 5%
nei paesi ricchi, mentre supera il 50% nei paesi poveri. Il numero di persone colpite da povertà estrema- con meno
di 1 dollaro per giorno- si è moltiplicato per più di 20 nei paesi in
transizione dell'Europa e dell'Asia centrale (ex socialisti n.d.r.)
e in Africa, dove la situazione si è ulteriormente aggravata a causa
dell'epidemia di AIDS, aggiunge il rapporto. Preparando il suo nuovo rapporto, la Banca mondiale ha dato la parola agli stessi poveri: ha consultato 60.000 poveri, uomini e donne, di 60 paesi, i quali hanno deplorato la loro mancanza d'influenza sui fattori sociali ed economici che determinano il loro livello di vita. La Banca constata che la povertà è sentita come un ostacolo alle libertà essenziali: i poveri non possono nutrirsi, avere un alloggio, istruirsi e sono molto esposti alle malattie, agli shocs economici e alle catastrofi naturali e sono spesso maltrattati dalle pubbliche istituzioni. In effetti - rileva il rapporto - in un mondo dove "la ripartizione
del potere politico è ineguale e spesso appiattita su quella del potere
economico", i poveri non usufruiscono degli investimenti pubblici nella
scuola e nella salute, e sono sovente "vittime della corruzione e dell'arbitrio
dello Stato". PROMEMORIA. DALLA CONFERENZA DI ALGERI
SULLA POVERTA' 1,3 miliardi d'individui, ossia un quarto della popolazione
mondiale, vivono con meno di 1 dollaro USA ($) al giorno; circa la metà della popolazione mondiale dispone di un reddito
inferiore a 2 $/giorno; sarebbe sufficiente l'1% del reddito mondiale per sradicare
la povertà nel mondo; per fornire un'educazione di base a tutti basterebbero 6
miliardi di $; il mondo spende ogni anno 435 miliardi di $ in pubblicità,
ovvero una somma 8 volte superiore all'intero ammontare dell'aiuto pubblico
internazionale destinato ai Paesi in via di sviluppo; i 3 miliardari più ricchi al mondo dispongono di un patrimonio
corrispondente al reddito combinato di 48 Paesi meno sviluppati che
contano 600 milioni di abitanti; i fenomeni di urbanizzazione presenti in tutti e cinque i
continenti, contribuiscono ad accrescere la povertà su scala mondiale,
sia nelle città del Nord sia in quelle del Sud; la metà della popolazione mondiale vive nelle città, la povertà
colpisce il 42% della popolazione urbana in Africa, il 27% in America
Latina e il 23% in Asia; l'Algeria ha un tasso di urbanizzazione del 50% e una povertà
più evidente nelle città che provoca: disoccupazione, mendicità, flagelli
sociali di ogni sorta e abitazioni precarie; il rapporto mondiale sullo sviluppo umano per l'anno 2000,
elaborato dal PNUD, colloca l'Algeria al 107° rango nella lista dei
174 Paesi esaminati; sulla base del solo reddito monetario, 1 algerino su 3 può essere considerato in una condizione d'insoddisfazione dei bisogni di prima necessità. LA FAME NEL MONDO UCCIDE 24.000 PERSONE AL
GIORNO Secondo il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite,
ogni giorno nel mondo muoiono di fame 24.000 persone. Anche se la cifra
è diminuita, da 41.000 morti/giorno nel 1980 agli attuali 24.000, tuttavia
la situazione permane molto critica sul piano della malnutrizione. In effetti, precisa il programma, più di 800 milioni di persone
vanno a dormire ogni sera a stomaco vuoto. Non sono solo le guerre che
mietono vittime. ( torna su ) |
Numero 8 - ottobre 2000
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