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       ( MARSIGLIA ) 
 Mercoledì 15 novembre  Giovedì 16 novembre,  LISTA DEI PARTECIPANTI Per l'Unione Europea: Per i Paesi Terzi Mediterranei: Invitati Speciali: Libia, Mauritania EUROMED, UN PO' DI STORIA: DA BARCELLONA 
          A MARSIGLIA DALLA COOPERAZIONE ALL'ASSOCIAZIONE La Conferenza euro-mediterranea dei ministri degli esteri, 
          tenuta a Barcellona il 27 e 28 novembre 1995, ha costituito l'atto fondativi 
          di questo partenariato solido e durevole. Gli Stati partecipanti, i 
          15 membri dell'U. E. e i 12 partners delle rive sud ed est del Mediterraneo, 
          hanno adottato una Dichiarazione e un Programma di lavoro. Dopo questa data, gli Stati facenti parte del partenariato 
          si sono incontrati a più riprese: Il partenariato comporta, inoltre, la regolare riunione dei 
          diversi soggetti interessati ( comitato euro-mediterraneo incaricato 
          di seguire il partenariato, riunione di alti funzionari incaricati del 
          dialogo politico e della sicurezza, riunione di esperti governativi 
          sulla transizione economica, riunioni di associazioni non governative 
          per l'ambiente, numerosi seminari su temi rilevanti dei tre canestri 
          del partenariato). Il ruolo del Comitato euro-mediterraneo, istituito a Barcellona, 
          deve essere particolarmente sottolineato: composto di alti funzionari 
          dei 27 partners, è incaricato di seguire il processo di Barcellona e 
          dell'attuazione del suo programma di lavoro; ed è anche responsabile 
          della preparazione delle riunioni dei ministri degli esteri... IL PROCESSO DI BARCELLONA La Conferenza di Barcellona ha dato un nuovo slancio alle 
          relazioni euro-mediterranee, assegnando al partenariato l'obiettivo 
          di fare del bacino mediterraneo una zona di dialogo, di scambi e di 
          cooperazione che garantiscano la pace, la stabilità e la prosperità. 
          E' questa la ragione per la quale questo partenariato globale e coerente 
          si articola intorno a tre grandi "canestri" di cooperazione complementari 
          (politica e di sicurezza, economica e finanziaria, sociale, culturale 
          e umana) ed è stato dotato di un quadro istituzionale specifico. Inoltre, il partenariato non si limita alle sole relazioni 
          intergovernative, ma mira ugualmente ad avvicinare i popoli e le società 
          civili delle due rive del Mediterraneo. I tre grandi canestri del partenariato di Barcellona sono 
          i seguenti: Il partenariato politico e di sicurezza, il cui obiettivo 
          è di creare uno spazio mediterraneo di pace e di stabilità, fondato 
          segnatamente sul rispetto dei diritti dell'uomo e dei principi democratici. 
          Un dialogo politico rinforzato e regolare si svolge fra i 27; Il partenariato economico e finanziario il cui disegno 
          è quello di creare un'aria di prosperità, mediante l'instaurazione progressiva 
          di una zona di libero-scambio fra UE e la regione mediterranea, accompagnata 
          da un aiuto finanziario dell'Unione per sostenere la transizione economica, 
          lo sviluppo del settore privato e l'investimento nei paesi partners. 
          La cooperazione regionale è naturalmente un elemento essenziale, così 
          come la messa in rete dei grandi soggetti economici;  Il partenariato sociale, culturale e umano, destinato 
          a favorire il riavvicinamento dei popoli della regione euro-mediterranea 
          e gli scambi fra le società civili (settori dell'educazione, formazione, 
          gioventù, media , cultura, etc) Questo canestro copre anche la cooperazione 
          nei campi importanti dello Stato di diritto, della Giustizia e degli 
          Affari interni. Il processo di Barcellona prevede anche la creazione, da 
          qui al 2010, di una zona di libero scambio che è uno dei progetti 
          principali del partenariato e una delle clausole essenziali di tutti 
          gli accordi di associazione. La Turchia fa parte dell'unione doganale 
          europea dal 1996. La Tunisia e il Marocco hanno firmato gli accordi 
          di associazione rispettivamente nel 1995 e nel 1996. Si tratta di armonizzare gli scambi economici e commerciali 
          fra i due insiemi regionali e di sviluppare il mercato intra-mediterraneo. 
          Ciò implica, tuttavia, un sostegno europeo ai partners mediterranei 
          per far fronte ai disagi provocati dall'apertura. GLI ACCORDI DI ASSOCIAZIONE Il negoziato per gli accordi d'associazione, avviato nel 
          1995, costituisce un elemento centrale del partenariato, nella prospettiva 
          della zona euro-mediterranea di libero scambio. Questo nuovo dato interessa nove dei dodici partners mediterranei. 
          La Turchia, Cipro e Malta, da loro lato, avevano concluso negli anni 
          '60 e '70 accordi di associazione che prevedevano l'attuazione di un' 
          unione doganale con la Comunità. Anche con Israele il libero scambio 
          industriale è effettivo dal 1989; e è stato confermato nel nuovo accordo 
          firmato nel 1995 ed entrato in vigore quest'anno. I nuovi accordi sono destinati a rimpiazzare gli accordi 
          di cooperazione (il cui campo di applicazione era limitato alle disposizioni 
          commerciali e all'assistenza finanziaria), e anche ad adattare le relazioni 
          contrattuali euro-mediterranee all'evoluzione delle regole commerciali 
          multilaterali in vigore dopo l'Uruguay Round (obbligo di reciprocità 
          delle concessioni e presa in conto del settore dei servizi, in particolare). Infine, l'entrata in vigore del Trattato di Maastricht, che 
          instaurato una politica estera e di sicurezza comune, ha fatto emergere 
          la necessità di estendere i nuovi accordi alle questioni politiche - 
          comprendendo segnatamente il riferimento al rispetto dei diritti dell'uomo, 
          considerato come un "elemento essenziale" di ogni accordo. Questi accordi si articolano sulle seguenti disposizioni: -l'attuazione di un quadro di dialogo politico; quello che 
          si svolge essenzialmente all'interno del quadro del Consiglio d'associazione, 
          che si tiene almeno una volta all'anno a livello dei Ministri degli 
          esteri; Ad oggi, solo gli accordi firmati con la Tunisia, il Marocco 
          e Israele sono entrati in vigore. L'OLP costituisce un caso specifico, 
          essendo legato alla Comunità da un accordo interinale, ugualmente in 
          vigore, ma di competenza esclusivamente comunitaria (disposizioni commerciali 
          e misure di accompagnamento), a causa dello statuto particolare dell'entità 
          palestinese. La procedura di ratifica è in corso con la Giordania. Infine, 
          i negoziati sono terminati con l'Egitto e l'accordo dovrebbe essere 
          sottoscritto prossimamente. I negoziati sono ancora in corso con il 
          Libano, la Siria e l'Algeria. IL PROGRAMMA MEDA Adottato dal Consiglio dei ministri dell'UE nel luglio 1996, il programma MEDA è il principale strumento finanziario del partenariato euro-mediterraneo, destinato a finanziare tre grandi tipi di azioni: -aiuto all'attuazione di una zona di libero scambio e azioni 
          di sostegno alla transizione economica; Circa il 90% dei crediti sono allocati in forma bilaterale, 
          il restante 10% sono destinati ai progetti di cooperazione regionale. 
          A causa del loro livello di sviluppo, Cipro, Malta e Israele non hanno 
          diritto all'aiuto bilaterale del MEDA. Per il periodo 1995-1999, l'ammontare del programma MEDA 
          è stato di 3.435 Meuros (milioni di euro), la cui totalità è stata impegnata 
          e 890 meuros sono stati (?) (forse "spesi" n.d.r.) A questi bisogna aggiungere 4.672 Meuros accordati dalla 
          BEI sotto forma di prestiti... Il programma MEDA 2 MEDA 1 ha coperto il periodo 1995-1999, la Commissione ha 
          presentato al Consiglio la sua proposta di regolamento finanziario MEDA 
          2 nell'ottobre del 1999. Questo nuovo regolamento, sul cui testo è stato 
          trovato un accordo dei Quindici l'8 ottobre scorso, coprirà il periodo 
          2000-2006. Soltanto l'ammontare del volume pluriennale, non ancora determinato 
          fra i Quindici, dovrà essere rapidamente oggetto di un accordo. Le disposizioni previste in questo nuovo regolamento consentiranno 
          di semplificare la gestione del MEDA e di accelerare i versamenti dei 
          crediti. COOPERAZIONE FRA LE SOCIETA' CIVILI La cooperazione fra le società civili dei due insiemi regionali 
          si è accresciuta in questi ultimi anni, segnatamente grazie ai programmi 
          di cooperazione decentralizzata. Questi programmi (Med Campus, Med Media.) 
          hanno beneficiato di un aiuto dell'UE di un totale di 67 milioni di 
          euro fra il 1992 e il 1995. Questi programmi sono stati interrotti nel 
          1996 e non potranno essere ripresi, sotto una forma o nell'altra, fino 
          a quando la Commissione non disporrà degli effettivi necessari per assicurarne 
          la gestione. Questo canestro del partenariato euro-mediterraneo occupa 
          un posto importante nella dichiarazione di Barcellona. Questa cooperazione 
          permette di stabilire relazioni dirette fra rappresentanti della società 
          civile. D'altronde, numerosi programmi impegnati a titolo di MEDA 
          mirano a favorire stretti legami fra società civili delle due rive del 
          Mediterraneo. Si tratta segnatamente del programma "MEDA democrazia", 
          per il quale sono stati impegnati 36 Meuros per progetti in materia 
          di diritti dell'uomo e di democrazia. In generale, vari programmi, in 
          particolare regionali, sono destinati a rinforzare questi legami tra 
          attori della società civile, segnatamente mediante la messa in rete 
          di operatori sociali, università, media, etc. ( torna su )  | 
     
      
       Numero 8 - ottobre 2000 
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