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ALTRE
ESECUZIONI CAPITALI IN ARABIA SAUDITA
Altre tre condanne a morte sono state eseguite in Arabia Saudita, dove
vige la Sharia (la legge divina) che prevede la pena di morte per reati
gravi quali l'omicidio, lo stupro e il traffico di droga.
Le condanne vengono eseguite di solito il venerdì, davanti alle moschee,
mediante decapitazione a colpi di scimitarra. Nel 1999, in Arabia Saudita
pare siano state eseguite 94 condanne a morte.
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IL
MAROCCO RIVENDICA IL DIRITTO DI OSPITARE I MONDIALI DI CALCIO DEL 2006
(in "Le matin" del 24/2/2000)
Guidata da Alan Rothenberg, una commissione ispettiva della FIFA effettuerà
una visita in diverse città candidate per accogliere gli incontri del
Mondiale di calcio del 2006, nel caso in cui il Marocco sarà scelto
per ospitare questa grande manifestazione planetaria.
L'insieme della nazione marocchina, con alla testa S.M. Mohammed VI,
è mobilitata per assumere questa grande sfida ed essere il primo paese
arabo-africano ad accogliere una Coppa del mondo.
S.M. il Re ha designato SAR il principe Moulay Rachid come presidente
del comitato nazionale della candidatura del Marocco per testimoniare
la ferma intenzione del Marocco ad ospitare il Mondiale 2006 che è,
come sottolineato dallo slogan della candidatura"il sogno di un Continente...
e il progetto di una Nazione".
Ora spetta alla FIFA di essere giusta e di rispettare il diritto alla
rotazione affidando all'Africa l'organizzazione di una Coppa del mondo,
dopo che Europa, America e Asia si sono avvicendate nell'accogliere
questa manifestazione. E se l'Africa dovesse ottenere questo privilegio,
al Marocco dovrà essere riconosciuto il diritto legittimo di ospitare
la manifestazione.
Candidato per la terza volta, il Marocco vanta una lunga storia calcistica,
essendo stato il primo paese africano che ha potuto accedere alle finali
della coppa del mondo nel 1970 in Messico. E' stato anche il primo paese
del Continente nero ad accedere al secondo tour di un mondiale nel 1986
in Messico. Infine, il Marocco detiene il record della partecipazione
a una fase finale della Coppa del mondo.
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LE
DONNE DEL MIO PAESE
Di Khalida Messaoudi
In occasione della Festa della Donna, Khalida Messaoudi, presidente
del Gruppo parlamentare del RCD, donna-simbolo dei movimenti di liberazione
della donna in Algeria ( e per questo condannata a morte dai terroristi
islamici ), ha scritto un articolo per il quotidiano algerino "Libertè",
da cui abbiamo tratto alcuni brani.
"L'Algeria:
un paese dove ogni donna è elettrice ed eleggibile di diritto. Essa
può investire ed essere investita del mandato popolare con tutta la
forza che questa nozione conferisce a chi lo assume.
Nello stesso tempo, l'Algerina può essere sindaco, abilitata a gestire
e a decidere per la vita di una comunità e madre inadatta, poiché privata,
dalla legge, del diritto di tutela sui propri bambini.
Essa può essere deputata, presidente del gruppo parlamentare, all'occorrenza,
dibattere e votare leggi che impegnano l'avvenire del popolo e della
nazione, in un emiciclo dove la sua voce è uguale a quella di un collega
uomo e, nello stesso tempo, essere dimezzata (in un aula giudiziaria
n.d.r.) quando è chiamata a rendere testimonianza.
Essa può essere ministro, prefetto, avvocato, magistrato e amministrare
la giustizia in nome del popolo: essa può concludere tutti i contratti
salvo quello che impegna la propria vita: il suo matrimonio.
Essa può essere, a seconda, la lavoratrice il cui salario è garantito
dalla legislazione ("a uguale lavoro, uguale salario") e la sposa
che vive nel timore di subire il divorzio abusivo o che si abbatta su
di lei la spada di Damocle rappresentata dalla poligamia.
Che si puo' dire di uno Stato che eleva le donne a cittadine con pieni
diritti nella sfera pubblica e le riduce allo stato d'incapaci e di
minorate nella sfera privata?
Allorché si sa che per fare parte del concerto delle nazioni, l'Algeria
ha compiuto scelte moderne di organizzazione nei diversi campi della
vita politica, istituzionale ed economica, bisogna costatare che lo
Stato deliberatamente sceglie di non includere in questo sforzo d'innovazione
le leggi che regolano le relazioni nella famiglia.
Abbiamo il diritto di chiederci perché le opzioni adottate dallo Stato
concernenti il "privato" delle donne sono sistematicamente retrograde,
avvilenti ed ingiuste.
Alcuni risponderanno (li si sente già) che è la logica poiché il popolo
algerino è musulmano. Questa sentenza dimostra che l'APN (Parlamento)
nel 1984 non ha rispettato i sentimenti e l'identità del popolo algerino,
ma anche, e più grave, che l'islam è una religione d'ingiustizia, di
avvilimento e di regressione.
D'altra parte, nel 1984, il sistema del partito unico, dittatoriale
per definizione, non poteva avere per principio il rispetto della volontà
popolare di cui era la negazione e ancora meno quello del rispetto dell'identità
degli Algerini che non ha cessato di mutilare ...
Nel corso del 1989, le donne algerine scoprono sulla loro carne che
se il codice di famiglia le incatena, gli integralisti e specificatamente
il Fronte islamico di salvezza (FIS) le battono, le velano a forza,
le bruciano ... le perseguitano.
Dal 1992 al 1999, le donne nel nostro Paese hanno subito di tutto da
parte dei vari bracci armati del FIS. Esse sono state uccise a fucilate,
sono state sgozzate, sono state decapitate, sono state sventrate, sono
state catturate come bottino di guerra, sono state saccheggiate, stuprate
dai GIA nella loro strategia del terrore totale e di purificazione.
Decine di migliaia sono state assassinate e più di 3000 violentate.
Dobbiamo fare di tutto per sapere chi sono queste donne e soprattutto
riconoscere loro uno status di vittime, mediante un lavoro di riparazione
psicologica. Noi sappiamo che le donne vittime del terrorismo, nella
loro stragrande maggioranza, provengono da ambienti modesti o poveri.
Agli occhi dei GIA, le donne devono pagare per il semplice fatto d'essere
donne.
Malgrado questa situazione possa apparire tragica, pensiamo che la resistenza
e il coraggio delle donne algerine impongono rispetto e riflessione;
che in Algeria si organizzano, in modo pertinente e credibile, le lotte
delle donne per i loro diritto e la democrazia.
A ben vedere, in Algeria, il solo campo in cui il politico e l'istituzionale
sottomettono il religioso, lo "addomesticano", per fargli legittimare
l'esclusione, l'ingiustizia e l'oppressione, è precisamente quello dello
Statuto della donna.
Ciò per dire come ( e quanto) la natura del futuro Stato algerino dipenda
dalla trasformazione di questo statuto. Ad ognuna delle nostre rivendicazioni
di giustizia e di parità, per calcolo politico o per ignoranza, certi
spiriti brandiscono l'islam come scudo contro i nostri diritti. Per
parte nostra, rivendichiamo la nostra appartenenza alla grande cultura
musulmana fatta di tolleranza e di fraternità.
Non ce l'abbiamo con l'islam nè con un'altra religione. Il nostro problema
è con l'ingiustizia, l'esclusione e le forze politiche - dunque umane
- che manipolano la religione, riducendola al rango di strumento di
giustificazione, per imporre una visione della società basata su rapporti
di dominio e di sottomissione ... Per parte nostra, rivendichiamo il
diritto alla sovranità delle donne nell'enunciazione del loro problema,
nell'analisi della loro situazione, nell'elaborazione delle soluzioni,
nelle scelte delle loro alleanze e nell'individuazione dei loro avversari
in funzione dei soli interessi delle donne.
Oggi questi interessi ci impongono di non lasciarci paralizzare nelle
arene dei conflitti ideologici, ma di preferire il confronto delle idee,
il cammino solidale e costruttivo attorno a grandi questioni e problemi
concreti che ci riguardano. Essi si chiamano: difesa e promozione del
diritto all'istruzione, promozione dell'occupazione femminile, abrogazione
del codice di famiglia o almeno il suo adeguamento alla Costituzione
algerina, abolizione di ogni discriminazione nei confronti delle donne,
lotta contro tutte le violenze nei confronti delle donne e particolarmente
contro il terrorismo, organizzazione delle solidarietà reali fra donne
e per le donne ... Abbiamo ancora molto da fare.
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