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( DOSSIER )


LIBIA: RELAZIONI PRIVILEGIATE CON L'ITALIA
(Nella foto: TRIPOLI - Piazza Verde).
Con la consegna alla giustizia scozzese dei due agenti libici, sospettati di essere i responsabili dell'attentato all'areo della Pan Am, e la conseguente sospensione (il 5 aprile 1999) dell'embargo da parte del Consiglio di sicurezza dell'ONU, la Libia sta uscendo dal clima d'isolamento internazionale e riprendendo il suo ruolo economico e politico nell'ambito del mondo arabo e sulla scena mediterranea e africana.
All'evoluzione pacifica del ruolo internazionale della Libia è fortemente interessata l'Italia che con questo Paese può vantare, nel bene e nel male, relazioni storiche sia sul piano politico e culturale sia su quello economico e commerciale.
Perciò ci sembra utile approfondire l'analisi sulla "questione Libia", alla luce dei recenti avvenimenti, mediante la pubblicazione di alcuni materiali, di grande valore politico e in gran parte sconosciuti al grande pubblico, dai quali emerge chiaro e deciso lo sforzo dell'Italia, della sua diplomazia e dei suoi principali operatori economici, per recuperare il tempo perduto ed impostare su basi nuove, di reciproca fruttuosa cooperazione le relazioni italo-libiche, nel quadro del partenariato euro-mediterraneo.
I materiali di seguito riportati sono tratti dalla documentazione prodotta dal Servizio Studi della Camera dei Deputati (dossier n. 1406 del febbraio 2000) e da una pregevole "nota informativa" del Ministero italiano per gli Affari esteri, aggiornata al 19 novembre 1999.

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POLITICA ESTERA DELLA LIBIA
In politica estera, la posizione libica è stata a lungo caratterizzata da un drastico isolamento dovuto alla vicenda Lockerbie, inerente l'attentato al volo Pan Am 103 del dicembre 1988 e avviatasi a positiva conclusione il 5 aprile 1999 con la consegna dei due presunti responsabili ... alla magistratura scozzese, che tuttavia li processerà all'Aja, in Olanda.
A seguito di questo importante passo avanti operato dal regime libico, il Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha disposto la sospensione delle sanzioni deliberate nel 1989 ...
Per quanto concerne l'Unione Europea, il 16 aprile 1999 il Consiglio aveva sospeso le sanzioni adottate contro la Libia nel 1986 a seguito dell'uccisione di un poliziotto britannico davanti all'Ambasciata di Libia a Londra e per il sostegno libico al terrorismo ...
Il 13 settembre u.s. il Consiglio Affari Generali ha abolito tali sanzioni con l'eccezione dell'embargo sulle armi e sui materiali militari.
Per quanto riguarda il dialogo Euro-Mediterraneo di Barcellona, l'Italia è impegnata in prima fila per giungere ad una rapida adesione della Libia, per altro condizionata all'accettazione da parte di Tripoli dell'acquis di Barcellona ...
Un elemento di attrito nei rapporti tra Libia e Unione Europea è rappresentato dall'atteggiamento tradizionalmente negativo della Libia nei confronti del processo di pace in Medio Oriente ...
Dopo il vertice del Cairo del 1996, le Autorità di Tripoli hanno mantenuto un atteggiamento piuttosto moderato rispetto al Processo di pace, pur non astenendosi da spunti polemici nei confronti della leadership israeliana. Questo cambiamento di orientamento nella leadership libica è stato confermato anche nel corso dell'incontro congiunto avuto da Gheddafi, nell'aprile 1999, con Arafat e Re Abdallah II di Giordania ...
Per quanto riguarda la dimensione regionale, il Governo di Tripoli continua a considerare i rapporti col Maghreb arabo un punto fondamentale della propria politica estera. La Libia partecipa, infatti, all'esercizio dell'UMA (Unione del Maghreb Arabo), che attraversa per altro una fase di profonda crisi dovuta, oltre alla questione libica, alle difficoltà nei rapporti tra Marocco e Algeria ...
Nel tentativo di ritagliarsi un ruolo di rilievo nei rapporti con l'Africa sub-sahariana, la Libia ha intensificato il proprio dinamismo diplomatico in tale direzione. E' in questa chiave che va letta, tra gli altri, l'organizzazione di un summit speciale dell'OUA a Tripoli dal 6 al 9 settembre scorso ...
Sempre in ambito africano, Gheddafi va inoltre ritagliandosi l'importante ruolo di mediatore nei conflitti del Continente e, in particolare, nel conflitto del Corno d'Africa, che coinvolge Eritrea ed Etiopia, nel conflitto interno sudanese e nel conflitto della regione dei Grandi Laghi, che vede contrapposti Congo ed Uganda. Questi ultimi due Paesi, grazie all'impegno libico, sono addivenuti, nell'aprile 1999, ad un accordo di "cessate il fuoco", sottoscritto a Sirte.
Va segnalato, infine, lo stabilimento delle relazioni diplomatiche tra Tripoli e Santa Sede, deciso nel marzo del 1997.

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I RAPPORTI BILATERALI CON L'ITALIA
Tradizionalmente influenzati dai retaggi del passato coloniale, questi rapporti hanno conosciuto una svolta con la tenuta a Roma della Sessione conclusiva della Commissione mista, il 4 luglio 1998, al termine di un processo assai lungo ed articolato...
Nel corso degli incontri è stata adottata una Dichiarazione congiunta, firmata dal Ministro Dini e dal suo omologo libico Muntasser, volta a chiudere definitivamente, da entrambi le Parti, il retaggio negativo del passato e ad imprimere un nuovo, più dinamico corso alle relazioni tra i due Paesi...
Per ciò che concerne la soluzione dell'annoso "caso Lockerbie", l'Italia ha svolto un ruolo di primo piano e si è adoperata per una positiva conclusione della vicenda, svolgendo un ruolo attivo anche in seno all'U.E. a favore della revoca delle sanzioni.
A riprova della volontà italiana di far rientrare la Libia a pieno titolo nella comunità internazionale si è collocata la visita, ricca di valenze simboliche, dell'on. Ministro Dini - primo alto esponente di un governo occidentale a compiere questo passo - a Tripoli, il 6 aprile 1999, giorno successivo alla consegna dei due agenti sospettati dell'attentato all'autorità giudiziaria scozzese...
Da ultimo, il 4-5 agosto 1999, il Ministro degli esteri, on. Dini, si è recato in Libia per la riunione della Commissione mista. In tale occasione sono stati firmati due processi verbali, rispettivamente sulla cooperazione bilaterale e sui seguiti della Dichiarazione del 4 luglio 1998, ed un protocollo che istituisce un meccanismo di periodiche consultazioni politiche rafforzate. Con tale meccanismo viene ad essere sancito il carattere privilegiato delle relazioni bilaterali italo-libiche, valorizzandone l'importanza ai fini della stabilità regionale, anche alla luce dei progressi d'integrazione inter-maghrebina e della cooperazione euro-mediterranea, nella prospettiva di giungere ad un "partenariato rafforzato" tra i due Paesi...
Come è noto nel dicembre scorso, il Presidente del Consiglio on. D'Alema ha effettuato una visita in Libia che ha rappresentato "una ulteriore conferma del positivo clima di collaborazione che prevale attualmente tra Italia e Libia e del desiderio comune di rafforzare ulteriormente le relazioni bilaterali."

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LA LIBIA IN CIFRE: DATI STATISTICI, 1998

Popolazione: 6 milioni
Tasso crescita demografica: 3,4%
PIL globale: 27 miliardi di US$
PIL procapite: 4.500 US$
Composizione % PIL: idrocarburi (32%), servizi (32,6%), manifatturiero (11%), agricoltura e pesca (4,5%), commercio e turismo (8,2%).
Saldo bilancia partite correnti: -2,18 miliardi US$ (1998)
Riserve valutarie (oro escluso): 3,6 miliardi US$
Debito estero: 3,4 miliardi US$ (1997)
Produzione petrolio: 1,39 milioni barili/giorno

COMMERCIO ESTERO
Importazioni totali: 6,00 miliardi US$
Esportazioni totali: 6,01 miliardi US$
Principali clienti: Italia (40%), Germana (16,4%), Spagna (11,2%), Turchia (6,4%), Tunisia (5%), Francia(4%) ...
Principali fornitori: Italia (21,6%), Germania (10,8%), Gran Bretagna (7,6%), Francia (5,6%), Corea Sud (5,2%), Spagna (4,7%), Tunisia (3,2%) ...

INTERSCAMBIO ITALIA - LIBIA
Importazioni italiane: 5.515 miliardi di lit.
Esportazioni italiane: 1.727 miliardi di lit.
Saldo commerciale: -3.788 miliardi di lit.

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PRINCIPALI SETTORI DELLA COOPERAZIONE ECONOMICA BILATERALE ITALO-LIBICA

SOCIETA' MISTA ITALO - LIBICA
È stata costituita e registrata in Libia in data 1 agosto 1999; vi hanno aderito 138 aziende italiane, suddivise in 5 macro settori, ciascuno dei quali è rappresentato da un membro italiano del Consiglio di Amministrazione.
Scopo della Società è la promozione di nuove opportunità di affari e d'investimenti per le imprese italiane in Libia.
In particolare:
- incoraggiare le imprese dei due Paesi a costituire società miste per eseguire progetti d'infrastrutture di base e di sviluppo economico in Libia ovvero nelle regioni vicine;
- promuovere affari e occasioni d'investimento per le imprese italiane in Libia;
- offrire i propri servizi quale agente generale delle imprese italiane in Libia;
- accrescere gli scambi fra i due Paesi, incoraggiando la commercializzazione dei rispettivi prodotti e servizi;
- promuovere gli investimenti in Libia nel settore turistico con la partecipazione di imprese italiane specializzate nel realizzare e gestire progetti turistici.

GASDOTTO ITALIA - LIBIA
Pipeline di 660 km di lunghezza, collegherà la Sicilia (Capo Passero) ai campi metaniferi libici dai quali l'ENI estrarrà 10 miliardi di mc di gas/anno (2 miliardi utilizzati dalla Libia e 8 esportati in Italia). La realizzazione del gasdotto comporterà un investimento di circa 6 miliardi di US$. L'avvio della produzione di gas è previsto per la fine del 2003.

TELECOMUNICAZIONI
Progetto di collegamento internazionale con cavo sottomarino a fibre ottiche (valore contrattuale 28 milioni di US$) tra Tripoli e Mazara del Vallo, come da memorandum d'intesa tra la Telecom Italia e la libica GPTC.
Il contratto del progetto, al quale partecipa anche la società Pirelli, è entrato nella fase di attuazione l'11 novembre 1998.

SETTORE FERROVIARIO
Interesse della società ITALFERR, controllata dalle FS, per fornire assistenza tecnica alle ferrovie libiche nella costruzione di parti della rete nazionale. Possibile offerta da parte di un Consorzio italiano per la realizzazione del progetto della ferrovia transmaghrebina.

SETTORE PESCA
Dal 24 al 26 novembre 1999, ha avuto luogo a Tripoli la seconda riunione del gruppo tecnico misto, con la partecipazione di rappresentanti del Ministero per le Politiche agricole e delle categorie interessate, nel corso della quale sono stati esaminati i seguenti temi: modalità di costituzione di società miste; acquicoltura; formazione professionale.

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Numero 2 - febbraio 2000

( numeri precedenti )

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