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 ( ECONOMIA E COOPERAZIONE ) 
  IN 
      CALO IL DISAVANZO COMMERCIALE DEI PAESI ARABI, MIGLIORA LA POSIZIONE ITALIANA 
      (in "Paesi Arabi", luglio 2000) Le importazioni dei paesi industrializzati sono aumentate 
        del 12% circa, passando da 51,1 a 57,2 mld $,  
        così da compensare il calo delle esportazioni, scese a 60 mld $, 
        a fronte dei 67 dell'anno precedente. Questo andamento ha consentito ai paesi arabi in esame di 
        ridurre in maniera significativa il loro disavanzo commerciale che complessivamente 
        è ammontato a 2,8 mld $ a fronte dei 15,7 mld $ del 1998. Fra i paesi industrializzati è il Regno Unito quello che 
        ha fatto registrare il calo più sensibile delle esportazioni (- 26%), 
        scese da 9,4 a 6,9 mld $; sensibile anche l'arretramento dell'export di 
        Giappone e USA, mentre spicca l'unica eccezione in positivo dell'export 
        italiano (+ 3%). Nonostante i mutamenti intervenuti, USA e Francia restano 
        i principali fornitori, seguita da Germania, Giappone e Italia, salita 
        dalla sesta alla quinta posizione a scapito del Regno Unito.   
 Il 1999 è stato un anno record per il turismo egiziano che 
        ha registrato 4,8 milioni di visitatori stranieri che hanno speso 3,9 
        mld $. Il numero di turisti in ingresso è in forte aumento rispetto 
        all'anno precedente (+ 27%) e scavalca di quasi il 17% quello del 1997, 
        anno che ha segnato risultati brillanti, ma anche, con la strage di Luxor 
        del novembre in cui morirono 58 turisti, l'inizio di un periodo di brusco 
        declino del settore. Il governo sta ora puntando a stabilizzare questo successo, 
        diversificando le mete e proponendo il paese anche come soggiorno per 
        un turismo qualificato e non di massa.   EGITTO: ESTENSIONE DELLE RETI METROPOLITANELa National Authority for Tunnels (NAT) ha reso noto il programma 
        volto ad ampliare progressivamente la rete metropolitana nei principali 
        centri urbani, prossima tappa sarà un tratto di 29 km per collegare il 
        quartiere Imbava, a Giza, con l'aeroporto internazionale del Cairo, passando 
        per al-Azhar e Eliopolis; è anche all'esame la realizzazione ad Alessandria 
        di una linea di 21 km e una estensione di 3 km delle seconda linea metropolitana 
        della capitale per collegare Giza a Moneib, sulla banchina occidentale 
        del Nilo, dal costo stimato in 88 milioni di dollari.   
 ( in "France-Pays Arabes", settembre 2000) Il principe miliardario saudita al Walid ben Talal costruirà 
        a Tripoli un albergo a 5 stelle. Lo stabilimento sarà gestito dalla catena 
        alberghiera Movenpick, ha precisato in un comunicato la società "Kingdom", 
        la holding del principe. Nel settembre 1999, al-Walid aveva esaminato a Syrte, ad 
        est di Tripoli, con il colonnello Gheddafi, le possibilità d'investimento 
        in Libia. Secondo "Forbes", Al Walid, 43 anni, nipote del 
        re Fahd di Arabia Saudita, è il quinto uomo di affari più ricco del mondo 
        con una fortuna stimata in 20 miliardi di dollari. (vedi profilo in "INFOMEDI" 
        n. 3)   SIRIA: REVOCATO IL DIVIETO D'IMPORTARE VETTURE PRIVATE La Siria ha revocato il divieto d'importare automobili private, 
          permettendo così ai siriani di cambiare le loro vetture.Il decreto del 
          Primo ministro Miro precisa che le importazioni potranno riguardare 
          soltanto veicoli a benzina, mentre resta vietata l'importazione di vetture 
          a diesel. Questa decisione s'inscrive nel quadro della riforma economica 
          avviata dal mese di marzo in Siria, un paese che non fabbrica automobili.Secondo 
          gli analisti economici, la Siria ha bisogno di almeno 30.000 nuove vetture 
          all'anno. PESCA: 
          ANCORA BLOCCATO IL NEGOZIATO U.E.-MAROCCO (in"Le Matin du Sahara" del 30/9/2000) Il dialogo U.E.- Marocco sul dossier della pesca, svoltosi 
          giovedì e venerdì a Bruxelles, è stato l'occasione per la delegazione 
          marocchina per esporre la strategia dello sviluppo del settore pesca.che 
          mira particolarmente alla conservazione delle risorse biologiche marine 
          della zona economica esclusiva marocchina, alla promozione sociale dei 
          pescatori e anche alla ristrutturazione e allo sviluppo dei diversi 
          segmenti della filiera di pesca, in particolare in materia di valorizzazione 
          dei prodotti del mare. I responsabili comunitari hanno, per parte loro, esposto 
          l'approccio dell'UE sul modo di accompagnare il Marocco nell'attuazione 
          del suo piano di sviluppo del settore della pesca 2000-2004. In base al precedente accordo di pesca fra UE e Marocco, 
          scaduto il 30 novembre 1999, circa 600 battelli europei, essenzialmente 
          spagnoli e portoghesi, potevano pescare nelle acque marocchine in cambio 
          di una contropartita finanziaria versata dall'UE. Il Marocco si oppone 
          al rinnovo di tale accordo e privilegia la ricerca di nuove forme di 
          cooperazione per garantire lo sviluppo del suo settore pesca e proteggere 
          le sue risorse alieutiche gravemente minacciate dalla superpesca che 
          ha esercitato una forte pressione sugli stocks.  
           LIBIA: 
          CREAZIONE DI UN CENTRO INTERNAZIONALE PER LO STUDIO DELLE ACQUE (in "Pana" del 18/9/2000) La Libia e l'Unesco hanno concluso, la settimana scorsa a 
          Parigi, un accordo per la creazione di un Centro internazionale di alti 
          studi nel campo delle acque che sarà basato in Libia. Il Centro, che usufruirà della supervisione dell'Unesco, 
          avrà per obiettivi quelli di approfondire le ricerche sulle acque e 
          la formazione di quadri specializzati nel campo delle acque nelle regioni 
          desertiche e semidesertiche. M. Matura, direttore generale dell'Unesco, ha espresso la 
          sua ammirazione per il progetto di Grande fiume artificiale realizzato 
          dalla Libia. Il progetto idraulico libico realizzato in cinque fasi, 
          la cui prima tranche è divenuta operativa dal settembre 1994, si prefigge 
          l'obiettivo di trasportare due milioni di m3 d'acqua dolce, raccolti 
          nelle nappe di Al Sarir e Tazerbou al sud del Paese, fino alla costa 
          mediterranea  (2000 km di percorso) per rifornire le città di Sirte e di 
          Bengasi. 
 Nel quadro di un accordo nel campo dei trasporti sottoscritto 
          nel 1999 fra Siria e Turchia, è stata inaugurata una linea ferroviaria 
          di 1500 km che collega Damasco a Istanbul. La linea, che parte da Damasco e passa per Aleppo, seconda 
          città della Siria, è la prima destinata al trasporto passeggeri ed è 
          finalizzata a promuovere lo sviluppo dei flussi turistici e i commerci 
          fra i due Paesi. VIA LIBERA ISRAELIANO ALLA COSTRUZIONE DEL 
          PORTO DI GAZA (in "l'Orient-Le jour" del 22/9/2000) La Presidenza del Consiglio a Gerusalemme ha annunciato che, 
          a seguito di un accordo con i Palestinesi, Israele ha tolto le sue ultime 
          obiezioni alla costruzione del porto marittimo di Gaza. L'accordo è stato concluso nel corso di un incontro fra il 
          negoziatore in capo palestinese, incaricato dell'applicazione degli 
          accordi di autonomia, Saeb Erakat e i suoi omologhi israeliani, Gilad 
          Sher e Oded Eran... Secondo il governo israeliano, il via libera consentirà 
          ai palestinesi di completare i lavori del porto entro 18 mesi.  L'ITALIA PRIMO CLIENTE DELL'ALGERIA (in "La Tribune" del 2/10/2000) Con soli 344 milioni di USD, le esportazioni al di fuori 
          degli idrocarburi coprono l'infima cifra del 3,6% del volume globale 
          dell'export algerino . Gli scambi con i paesi dell'U.E. dominano il 
          volume globale, idrocarburi compresi, con 63,2% (sono aumentati di 2,83 
          mld di USD rispetto al primo semestre del 1999) grazie essenzialmente 
          al rialzo dei prezzi del petrolio. Dopo l'UE, vengono i paesi dell'OCDE con il 24,8% (+ 81%). 
          Nella lista dei Paesi, il primo cliente dell'Algeria è l'Italia (23,2% 
          del volume globale), seguono gli USA (15,1%) e Francia (13,7%).   Con i Paesi del Maghreb il volume degli scambi è stato solo 
          di 118 milioni di USD. REVOCATO L'EMBARGO INGLESE ALLE FORNITURE 
          MILITARI ISRAELIANE? Secondo il quotidiano "Jerusalem Post", ripreso da "L'Orient-Le 
          jour" del 20/9/2000, il gruppo pubblico israeliano "Industrie Aeronautiche 
          Israeliane" (IAI) ha sottoscritto un contratto per la fornitura 
          all'aeronautica militare inglese (RAF) di un sistema di addestramento 
          al combattimento per un valore di 25 milioni di dollari. Il mercato inglese costituisce un ritorno per le industrie 
          militari israeliane, dopo decenni di embargo sulle forniture militari 
          fra i due paesi imposto da Londra, a seguito dell'invasione israeliana 
          del Libano nel 1982. PRODUTTORI ITALIANI 
          AL MEET DI CASABLANCA  (in "Le Matin du Sahara" del 24/9/2000) Più di 20 imprese italiane, produttrici di macchine ed equipaggiamenti 
          per l'industria del cuoio, ma anche di componenti e di semilavorati, 
          saranno a Casablanca dal 29 settembre al 2 ottobre per partecipare al 
          "MEET Africa", il più importante avvenimento promozionale dell'industria 
          del cuoio in Africa. Anche in Marocco, le macchine, gli equipaggiamenti e i componenti 
          per l'industria del cuoio italiana occupano un posto molto importante 
          sul mercato e sono molto apprezzate non soltanto per l'eccellente supporto 
          qualità/prezzo, ma soprattutto per l'alto livello tecnologico raggiunto. L'Italia, inoltre, mediante un accordo fra ICE e ASSOMAC 
          da un lato, e la FEDIC dell'altro, collabora con il Marocco per la realizzazione 
          di un importante progetto per la ristrutturazione del settore e per 
          la creazione di un parco industriale del cuoio a Casablanca.  
 (in agenzia "Pana" del 22/9/2000) L'Unione Generale dei Lavoratori di Tunisia (UGTT) ha un 
          nuovo leader nella persona di Abdessalem Jerad che ha sostituito Ismael 
          Sahbani dimissionario per "ragioni personali". Sahbani nel 1989 venne eletto alla testa della Centrale sindacale 
          unica tunisina e rieletto a più riprese. Partigiano di una politica consensuale con il governo e con 
          il padronato è stato recentemente contestato da vari esponenti del sindacato 
          anche per problemi connessi alla gestione del sindacato. Jerard che è stato segretario generale aggiunto di Sahbani 
          è stato eletto all'unanimità dall'esecutivo dell'UGTT. SOVRASTIMATO (in "Algerine-Interface" del 22/9/2000) La società petrolifera Lone Star Energy, joint-venture fra 
          le società Skidmore (USA) e Medi Holdinf (Marocco) hanno annunciato 
          la scoperta a Talsint, nel Sud del Marocco, d'importanti giacimenti 
          contenenti circa 2 miliardi di barili di petrolio. Il ministro marocchino 
          dell'energia e delle miniere, Youssef Tapiri, ha parlato di riserve 
          gigantesche per l'insieme del paese: da 10 a 12 miliardi di barili, 
          l'equivalente delle riserve algerine di greggio. L'annuncio di Tapiri ha meravigliato gli specialisti. In 
          effetti, nel mondo degli specialisti dell'energia e del petrolio, è 
          raro avanzare questo tipo di risultati dopo un semplice trattamento 
          dei dati sismici e geologici, per quanto completi siano, e una sola 
          prospezione. Abraham Serfaty, fine conoscitore della materia e consigliere 
          del Re per gli affari petroliferi, giusto dopo l'annuncio della scoperta 
          ha immediatamente rimesso a posto le cose, qualificando "imprudente" 
          il comportamento del ministro Tapiri e degli specialisti americani. Si tratta di una probabile manovra di Lone Star la quale sovradimensionando la scoperta mira ad ottenere tassi d'interesse interessanti sul mercato finanziario. ( 
          torna su ) DE BEERS CERCA DIAMANTI IN MAURITANIA Il governo maritano ha concesso un permesso di ricerca mineraria 
          di diamanti al gigante sud-africano De Beers. Il portavoce del governo, 
          ministro Rachid Ould Saleh, ha affermato che il Consiglio dei ministri 
          ha adottato un decreto con il quale si concede alla società "De Beers 
          consolidated mines limited" un permesso di ricerca mineraria di diamanti 
          nel nord della Mauritania. ( 
          torna su ) ...E IL GRUPPO MAROCCHINO ONA CERCA ORO 
          IN AFRICA OCCIDENTALE (in "Pana" del 24/9/20009 Il primo gruppo privato marocchino "ONA", rafforza le sue 
          posizioni in Africa Occidentale mediante l'acquisizione di nuove proprietà 
          minerarie in Guinea, Malì, Niger  e 
          Costa d'Avorio. Nel luglio scorso,  Ona  
          ha acquisito una partecipazione al 51% in "SEMAFO", compagnia 
          canadese di ricerca mineraria proprietaria di significative miniere 
          in Africa, ha comunicato Mourad Cherif, titolare di Ona. L'obiettivo 
          del gruppo è di diventare, attraverso Semafo, un produttore d'oro significativo 
          in Africa occidentale con una produzione annua superiore alle 10 tonnellate 
          nel 2004. Il gruppo marocchino ha avviato, con finanziamenti francesi 
          (20 milioni di dollari della Proparco) la costruzione della miniera 
          d'oro di "Akka" (Marocco) per la quale si prevede una produzione di 
          3 tonnellate/anno, a partire dal 2001.  TUNISIA: AUMENTO DELL'IMPORT DI CEREALI (in "Realites" del 10/9/2000) La campagna cerealicola 1999-2000 è stata penalizzata da 
          un deficit pluviometrico accentuato, in conseguenza il raccolto cerealicolo 
          non ha superato i 10 milioni di quintali allorché lo scorso anno era 
          stato di 17 milioni. Tenuto conto di questo deficit, i poteri pubblici hanno assunto 
          le misure necessarie per incrementare le importazioni al fine di far 
          fronte ai bisogni del consumo nazionale, che si attesta intorno ai 22,5 
          milioni di quintali. Per l'anno 2000 si prevede una importazione di 15,5 milioni 
          di quintali per un valore di 217 milioni di DT.I principali paesi fornitori 
          sono gli USA, il Canada e alcuni europei.  PER UNA ZONA ARABA DI  (in "Sana" del 14/9/2000) A conclusione dei lavori della sua 66/ma sessione, il Consiglio 
          arabo economico e sociale, riunitosi nei giorni 13 e 14 settembre a 
          Damasco, ha diramato una nota nella quale si sollecitano i paesi arabi 
          a dispiegare tutti gli sforzi per realizzare la zona di libero scambio, 
          in particolare si sottolinea la necessità di sopprimere le tariffe doganali, 
          di detassare le merci e di assumere misure per assicurare la liberalizzazione 
          globale del commercio arabo. Il Consiglio ha sottolineato l'importanza del ruolo del settore 
          privato nell'attivazione della zona di libero scambio, esprimendo la 
          speranza di vedere i rappresentanti del settore privato nei paesi arabi 
          tenere delle riunioni periodiche per scambiare i punti di vista concernenti 
          le diverse questioni interessanti l'economia araba. Il Consiglio ha incaricato il segretario generale della Lega 
          araba di elaborare uno studio globale e dettagliato comprendente delle 
          proposte concrete per accrescere il tasso degli investimenti internazionali 
          nei paesi arabi, invitando tutti i governi arabi a collaborare con il 
          segretario generale per la redazione dello studio. I partecipanti hanno approvato l'inclusione del commercio 
          dei servizi nella zona araba di libero scambio e sottolineato la necessità 
          di coordinamento e di cooperazione interaraba nel campo della proprietà 
          intellettuale. Le raccomandazioni assunte dal Consiglio hanno messo 
          l'accento sulla necessità di riattivare e di approfondire il ruolo delle 
          banche arabe nel processo di sviluppo globale. La prossima sessione si svolgerà al Cairo dal 14 al 15 febbraio 
          2001. 
 (in "Libertè" del 18/9/2000) Chakib Khelil, ministro dell'Energia e delle Miniere, ha 
          presieduto ieri, ad Annaba, i lavori della Conferenza regionale sulla 
          ristrutturazione del settore dell'elettricità e del gas. Il ministro 
          ha sottolineato che il settore dell'energia non deve restare ai margini 
          delle mutazioni profonde che conosce il Paese. In questo contesto, egli ha stimato che i bisogni dello sviluppo, 
          basati su scenari di crescita del 6%/anno per il consumo di elettricità 
          e del 5% /anno per il gas, appaiono molto importanti per i prossimi 
          15 anni. La valutazione finanziaria di questi bisogni s'innalza, secondo il ministro, a più di 12 miliardi di dollari fra il 2000 e il 2010. COOPERAZIONE PETROLIFERA FRA (in "Sana" del 17/9/2000) Mohammad M. Jamal, ministro del petrolio siriano, ha esaminato 
          ieri con Alexandre Dondokov, ministro russo dell'industria, delle scienze 
          e delle tecnologie, lo stato delle relazioni bilaterali e i mezzi di 
          svilupparle, particolarmente nel campo dell'industria petrolifera. Il ministro Jamal ha affermato il desiderio della Siria di 
          sviluppare e rafforzare le sue relazioni con la Russia nel settore petrolifero, 
          esprimendo l'augurio che l'accordo sottoscritto dai due Paesi per l'acquisto 
          da parte della compagnia petroliera siriana di equipaggiamenti russi 
          sia l'inizio di un nuovo periodo di cooperazione bilaterale. Per parte sua, il ministro russo ha dichiarato la disponibilità 
          del suo Paese a sviluppare le relazioni con la Siria nel campo petrolifero 
          e a sottoscrivere accordi per la ricerca e la prospezione petrolifera. MAROCCO: CRESCITA DELLE IMPORTAZIONI (in"Le Matin du Sahara" del 19/9/2000) Secondo le cifre provvisorie fornite dall'Ufficio Cambi, 
          alla fine del 1999 le transazioni commerciali del Marocco con l'estero 
          si sono attestate globalmente su 178.211 m. di Dirhams (dh) contro 167.283 
          dell'anno precedente, facendo registrare un incremento del 6,5% In termini CAF, le importazioni marocchine si sono accresciute 
          del 7,4%, totalizzando 105.928 m Dh contro 98.676, allorché le esportazioni, 
          in termini FOB, hanno conosciuto una minore crescita del 5,4%, attestandosi 
          su 72.283 m. di Dh contro 68.608 m.Dh. Per conseguenza, la bilancia commerciale ha determinato un 
          deficit di 33.645 m. di Dh .mentre il tasso di copertura delle importazioni 
          da parte delle esportazioni continua a regredire, attestandosi al 68,2% 
          contro il 69,5% del 1998 e il 73,9% del 1997. MAROC TELECOM (in "Maroc-Hebdo" del 21/9/2000) L'11 settembre, presso la sede centrale di Rabat, Maroc Telecom 
          ha presentato i risultati del primo trimestre dell'esercizio 2000. Si 
          tratta di risultati in netta progressione che giungono a 5,4 miliardi 
          di Dh, ovvero un  utile netto 
          di 1,2 miliardi di Dh. Questa performance è stata possibile grazie alla crescita 
          del suo parco telefonico che, dal 30 giugno 99 al 30 giugno 2000, è 
          passato da 1.589.864 a 2.673.937 unità. Due mesi dopo ha raggiunto la 
          cifra di 3.012.389. Una situazione che conforta Maroc Telecom nella sua strategia 
          di sviluppo in tutti i segmenti del mercato delle telecomunicazioni. BUONI RISULTATI DELLA VITICOLTURA IN TUNISIA ( in "Realites" del 6/9/2000) Malgrado la siccità, quest'anno la viticoltura ha registrato 
          un buon raccolto. Grazie all'avvio di due progetti integrati di partenariato, 
          la viticoltura si rivela un potente fattore d'intensificazione e di 
          valorizzazione delle colture, ma anche di esportazione in valuta forte. Il raccolto dell'uva da tavola è stato valutato a 86.000 
          tonnellate, + 13%  rispetto all'anno 
          precedente in cui era ammontato a 76.000 tn. Per le uve da mosto le previsioni sono dell'ordine di 73.000 
          tn contro 54.000 tn dello scorso anno, ossia una crescita del 35%. L'obiettivo sarà di produrre vini di qualità a denominazione 
          controllata. Il progetto tunisino-italiano è quello della società NIFIRIS 
          (ex Sidi Slama) con 377 ettari di vigneto irrigato da due laghetti collinari. L'investimento, valutato in 4,5 milioni di DT, è destinato 
          a creare un impianto di trasformazione e dei depositi per la vinificazione 
          e lo stoccaggio dei vini. Il secondo progetto tunisino-francese riguarda 
          la società Saint Augustin (ex Sidi Salah) che dispone di una superficie 
          di 590 ettari. Il costo di questo progetto è valutato in 4,8 MD e mira 
          alla costruzione di una fabbrica d'imbottigliamento con una produzione 
          di 1500- 2000 bottiglie all'ora. 
 (in" Pana" del 22/9/2000) Organizzata dall'Organizzazione Mondiale dell'Energia e dall'Organizzazione 
          dello sviluppo industriale, con la collaborazione dell'Istituto libico 
          della ricerca scientifica, sì è svolta a Tripoli una conferenza internazionale 
          sulla razionalizzazione dell'energia nel campo dell'industria e sul 
          suo impatto con l'ambiente. Vi hanno partecipato i rappresentanti di 11 Paesi e numerosi 
          esperti di vari istituti specializzati libici, dell'Organizzazione araba 
          dello sviluppo industriale, dell'OMS, della Banca islamica di sviluppo, 
          del PNUD e del Centro nazionale arabo dell'ambiente. La conferenza ha rivolto un appello per la sensibilizzazione 
          degli Stati, degli individui e di tutti i consumatori di energia, soprattutto 
          le industrie cosiddette "intensive", come la cementiera, le centrali 
          elettriche al fine di preservare l'ambiente e la salute dell'uomo. A questo scopo, la conferenza ha invitato i governi a condividere 
          le esperienze e ad uno scambio d'informazioni e delle tecnologie per 
          uno sfruttamento  più razionale 
          dell'energia. COOPERAZIONE STRATEGICA ALGERO-SPAGNOLA 
          IN CAMPO ENERGETICO (in "Algeria Interface" del 14/9/2000)  Nel giugno scorso, 
          la Sonatrach ha fissato il nuovo plafond di esportazione di gas algerino 
          a 85 miliardi(mld) di m3/anno, aumentandolo di 25 mld di m3. Questo 
          annuncio di Abdelhaq Bouhaf è da mettere in relazione al lancio, il 
          6 settembre, di un progetto algero - spagnolo per lo studio di fattibilità 
          di un nuovo gasdotto fra i due paesi. Questa impresa fa pensare che i volumi da trasportare mediante 
          il futuro gasdotto non sono tutti destinati al mercato spagnolo. Le 
          previsioni di crescita della domanda spagnola di gas (33 mld di m3 nel 
          2008) e la volontà delle autorità di questo paese di limitare il tasso 
          di dipendenza dal gas algerino massimo al 60% non giustificano la realizzazione 
          del nuovo gasdotto. D'altra parte il gasdotto esistente "Pedro Duran 
          Farell" dispone ancora di una capacità di trasporto di 8 mld di m3. Dopo gli studi preliminari, Sonatrach e il gruppo petrolifero 
          CEPSA hanno annunciato la firma di un protocollo di accordo per la creazione 
          di una società mista. I due partners, che partecipano al 50% del      capitale sociale (fissato a 500.000 dollari), dovranno promuovere 
          gli studi di fattibilità e il progetto di gasdotto sottomarino che collegherà 
          l'Algeria all'Europa, via Spagna. Si tratta, dunque, di una vera strategia di alleanza per 
          conquistare di concerto i mercati oltre i Pirenei, così come previsto 
          da programma di connessione della rete gassifera  
          spagnola alla rete interconnessa dell'Europa occidentale.   P.S. Da circa 20 anni andiamo proponendo (in Parlamento e 
          altrove) questa strategia per l'Italia, a partire dal primo gasdotto 
          transmediterraneo Algeria-Sicilia-Italia. Purtroppo la nostra proposta 
          è caduta nel vuoto. Speriamo che almeno il progetto algero-spagnolo 
          vada in porto.                                              a.s.  | 
     
      
       Numero 7 - settembre 2000 
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