( ECONOMIA E COOPERAZIONE )

Gasdotto "Transmed": quella dell'Eni fu vera gloria?
di Agostino Spataro

ALGERIA

MAROCCO

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ISRAELE

SIRIA

TUNISIA

GOLFO


ALGERIA

25° ANNIVERSARIO DEL GASDOTTO ALGERIA - TUNISIA - ITALIA

(in"El Watan" 11/11/2000)

Secondo le dichiarazioni del presidente dell'ENI, Gros Pietro, e del PDG dell'algerina Sonatrach, Bouhafs, Eni e Sonotrach hanno deciso di sviluppare la loro cooperazione. Le due compagnie hanno festeggiato il 25° anniversario della società Transmediterranean Pipeline Company (TMPC), (al 50% Sonatrach e al 50% Snam) titolare della gestione del tronco sottomarino del gasdotto Transmed "Enrico Mattei".

La scelta di Hassi R'Mel, dove si trova uno dei più importanti giacimenti di gas naturale al mondo, è dovuta al fatto che su 1000 miliardi di m3 di gas che sono stati prodotti in questo giacimento, più del 25% è stato avviato al mercato italiano. Attualmente, tramite Transmed, l'Algeria esporta 25 mld di mc di gas l'anno verso l'Italia.

Sul piano storico si può affermare che i dirigenti dell'ENI sono stati preveggenti. Poiché l'idea di approvvigionare l'Italia di gas algerino, mediante un gasdotto che avrebbe attraversato il mare Mediterraneo, risale agli inizi degli anni '60. Conquistati a questa idea qualche anno più tardi, gli Algerini costatano ora i benefici della scelta italiana. Le due parti hanno guadagnato molto poiché dispongono di un' esperienza confortevole che permette di meglio sviluppare la loro cooperazione.

Nel corso della conferenza stampa, tenuta giovedì per l'occasione davanti alla stampa nazionale ma anche davanti ad una numerosa delegazione di giornalisti italiani invitati dall'ENI per la circostanza, i dirigenti delle due compagnie hanno sottolineato il valore storico delle scelte operate dai due paesi.

"Il contributo dell'Algeria e del giacimento di Hassi R'mel è stato formidabile per lo sviluppo del sistema economico dell'Italia", ha dichiarato il PDG dell'ENI.

"E' là la radice della collaborazione fra i due paesi e le due compagnie. E questa cooperazione diverrà ancora più importante in futuro." ha proseguito.

"Questa cooperazione che dura da 25 anni ha consentito di sviluppare le esportazioni di gas algerino e di assicurare l'approvvigionamento energetico e di gas dell'Italia", ha dichiarato dal canto suo il PDG della Sonatrach. 

A proposito di una domanda relativa alla sicurezza degli approvvigionamenti, posta da un giornalista italiano, il PDG della Sonatrach ha risposto che la sua compagnia "ha garantito" l'approvvigionamento dell'Italia. malgrado gli avvenimenti che ha subito l'Algeria".

Di più, anticipando l'avvenire di questa cooperazione, egli ha manifestato il proposito della sua compagnia di continuare ad essere presente sul mercato italiano.

"Noi siamo stati attori nella creazione di questo mercato, noi lo siamo e abbiamo intenzione di restare su questo mercato e di ampliare le opportunità"- ha dichiarato prima di precisare: "Io ho rivendicato lo statuto d'attore principale a fianco dell'ENI e noi assumeremo il nostro ruolo di attore protagonista con l'ENI e con il sistema concorrente".

IL PDG dell'ENI gli ha fatto eco in questi termini "La nostra prospettiva è di cooperare con Sonatrach in questo campo (quello del gas) poichè vediamo positivamente la presenza di Sonatrach sul mercato europeo come operatore e come fornitore. Noi siamo pronti a considerare le opportunità esistenti nei paesi terzi".

Le due compagnie stanno lavorando per verificare tutte le possibilità di sviluppo del loro partenariato in attesa delle nuove regole sull'evoluzione del mercato che saranno emesse dalla Commissione europea a partire dal 1 gennaio 2001. Entrando nel dettaglio, il PDG dell'ENI ha detto che la sua compagnia è "interessata al progetto di gasdotto che Sonotrach e CEPSA vogliono costruire fra Algeria ed Europa (il terzo), via Spagna".

Ciò ha indotto m. Bouhafs a rivelare che "l'ENI sarà un partner in questo progetto".

Oltre al gas, bisogna ricordare che l'ENI è stata la prima compagnia, con la sua affiliata AGIP, a firmare, nel dicembre 1987, un contratto di ricerca petrolifera, secondo la formula partage della produzione.  La prima scoperta di petrolio è avvenuta nel 1990, a Bir Rebaa Nord.

Attualmente, l'associazione Sonatrach/ENI ha un livello di produzione di circa 50.000 barili/giorno.

Secondo l'Eni, le attività di sviluppo in corso nei giacimenti di HBN-N e ROD (due scoperte successive) permetteranno di raggiungere una produzione di 120.000 b/g nel 2003. Per sottolineare il crescente impegno dell'ENI, m. Mincato ha dichiarato che "l'Eni investirà in Algeria, nel periodo 2000-2004, più di 500 milioni di dollari". D'altronde, m. Mincato ha rivelato che, per l'anno 2001, gli investimenti globali dell'ENI saranno dell'ordine da 5 a 6 miliardi di dollari, senza le eventuali acquisizioni. Al livello internazionale, l'Eni e la Sonatrach sono associate su due blocchi di esplorazione nello Yemen.

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ENI: 25 ANNI D'IMPORTAZIONE DI GAS NATURALE DALL'ALGERIA

(dal comunicato ENI, 9/11/2000)

Nel comunicato ufficiale dell'Eni, pubblicato sul sito www.eni.it, oltre ad una serie di notizie e valutazioni sulle relazioni di cooperazione con la Sonatrach algerina, a partire dal metanodotto "Transmed", sono riportati brani di dichiarazioni delle personalità presenti a Hassi'mel, fra le quali citiamo quella del Ministro algerino dell'energia, Chakib Khelil, nella quale si afferma, fra l'altro:

"Desidero rallegrarmi in particolare dell'iniziativa presa per la realizzazione di un'opera altamente strategica come il Gasdotto Algeria-Italia, che rappresenta un vero ponte tra i nostri due popoli. Quest'opera, che è frutto di idee anticipatrici e innovative, ha permesso il rafforzamento e lo sviluppo dei nostri rapporti di cooperazione, già intensi e diversificati, nell'interesse dei nostri due popoli e dei nostri due paesi."

Gli fa eco il presidente dell'ENI, Gian Maria Gros Pietro: " l'intuizione dell'Eni di sviluppare il mercato del gas in Italia negli anni Settanta, epoca in cui le grandi società petrolifere basavano ancora le loro politiche industriali essenzialmente sul petrolio, ha aperto la strada: Sonatrach e Eni hanno saputo concretizzare questi obiettivi con la decisione di realizzare il Transmed. Con questo grande progetto non solamente le due società si sono imposte all'attenzione del mondo, ma hanno saputo perseguire lo sviluppo grazie all'esperienza acquisita."

Sullo stesso tono, autocelebrativo, la dichiarazione dell'Amministratore delegato dell'Eni, Vittorio Mincato : "La scelta dell'Eni e della Snam di realizzare infrastrutture di trasporto di gas naturale da Paesi lontani appariva allora ardita e non priva di rischi. Il progetto era innovativo sotto molti punti di vista: per le difficoltà tecniche e per gli impegni finanziari. L'Italia è stato il primo paese a realizzare infrastrutture di approvvigionamento da Paesi lontani, non confinanti, con i metanodotti provenienti dalla Russia e dall'Olanda, operativi sin dal 1974. A questi sistemi si è aggiunto subito dopo il Transmed, che porta il gas algerino in Italia attraversando la Tunisia e il Canale di Sicilia."

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GASDOTTO TRANSMEDITERRANEO: QUELLA DELL'ENI FU VERA GLORIA?
di Agostino Spataro

Nella cronaca di "El Watan", si definisce "storica e preveggente" la decisione di realizzare, 25 anni addietro, il metanodotto transmediterraneo, mentre gli attuali dirigenti dell'Eni rivendicano i primati conseguiti dall'Ente con la sua realizzazione. Tutto va bene dunque? Pare proprio di sì. Ma la "storia" bisogna raccontarla per benino, così come si è svolta, in quei lontani anni '70.

Evidentemente, i protagonisti di questo venticinquesimo anniversario non hanno vissuto le alterne vicende che caratterizzarono l'iter di questo grandioso progetto e perciò, forse, sconoscono alcuni fatti importanti, quali - per esempio - l'origine dell'idea dell'importazione del gas algerino e la decisione dell'Eni di revocare il progetto di metanodotto Algeria-Tunisia-Sicilia-Italia.

Ho citato la Sicilia fra i territori attraversati, non certo per campanilismo o solo perché l'Isola è il punto di approdo italiano ed europeo del pipeline, ma principalmente per ricordare a quanti non sanno o fingono di non sapere che l'idea del gasdotto, "anticipatrice e innovativa" - come la definisce il ministro algerino - è nata in Sicilia per iniziativa dell'Ente Minerario Siciliano (EMS), allora presieduto dal sen. Graziano Verzotto, ex collaboratore di Enrico Mattei e potente esponente della DC siciliana.
Verzotto concluse con la Sonatrach algerina l'accordo per la costituzione di una società mista denominata appunto "SONA-EMS".

Il gas algerino, trasportato in Sicilia, doveva essere posto al servizio di un ambizioso piano di sviluppo industriale e minerario della Sicilia centro-meridionale.

L'Eni entrò successivamente nell'accordo: nella prima fase a fianco dell'EMS; nella seconda subentrò all'Ente siciliano - che in poco tempo - verrà inspiegabilmente estromesso dall'affare. 

In quel periodo il presidente Verzotto venne improvvisamente arrestato con l'accusa di avere lucrato "fondi neri" (una manciata di milioni) sui depositi dell'Ems. Una quisquilia in confronto alla massa di miliardi allora nella disponibilità dell'Ente.

Casualità o sincronismo perfetto tra interessi quantomeno inconfessabili? Questo ancora non è dato sapere. Fatto stà che Verzotto, fra galera e latitanza, sparì dalla circolazione per un lunghissimo tempo.

Senza più l'Ems, Eni e Sonatrach si accordarono per l'importazione del gas, tramite un gasdotto transmediterraneo che, invece di fermarsi in Sicilia, doveva giungere a Minerbio, dove si sarebbe collegato con la rete esistente di metanodotti. Qualche difficoltà affiorerà nel negoziato con l'autorità tunisina a proposito dell'entità della quota percentuale da concedere alla Tunisia affinchè consentisse il passaggio dei 370 km di gasdotto sul suo territorio. L'Eni prospettò l'ipotesi di un accordo alternativo (rispetto al pipeline), per il trasporto del gas con navi metaniere: dall'Algeria al porto di Livorno, saltando ancora una volta la Sicilia, che aveva avuto l'idea, e l'intero mezzogiorno che attendeva il gas algerino come il più efficace incentivo per il suo sviluppo industriale e civile.

Contro questa eventualità prendemmo subito posizione, mediante dichiarazioni sulla stampa e interpellanze parlamentari, i deputati dei tre più forti Partiti politici presenti in Parlamento: DC, PCI, PSI.

Per chiarire l'intera questione, la Commissione industria della Camera dei Deputati convocò in audizione, per il 18 novembre 1976, il Presidente dell'ENI dell'epoca, avv. Sette, il quale, volendo rassicurare il Parlamento sul mantenimento del progetto del metanodotto, definì la sua costruzione come "banco di prova per l'avvio della terza fase della politica metanifera" dell'Eni ed aggiunse che l'ipotesi "alternativa"non era poi tanto allettante poichè comportava un impegno finanziario altrettanto rilevante.

Senza tenere conto delle prese di posizione dei principali Partiti e sindacati italiani, smentendo il suo stesso Presidente Sette, a distanza di 6 giorni dal dibattito parlamentare, esattamente il 24 novembre 1976, l'Eni stipulò con la Sonatrach un contratto sostitutivo di quello del 1973, optando per il trasporto del gas a mezzo di due navi metaniere.

L'Eni, dunque, con l'appoggio imbarazzato del governo, fece la scelta di revocare il progetto del gasdotto, motivando questa gravissima decisione con generiche preoccupazioni circa la sicurezza degli approvvigionamenti e l'eccessiva pretesa del governo tunisino in ordine ai diritti di passaggio. Alcuni deputati, (insieme al sottoscritto (PCI) ricordo molto impegnati gli onn. Calogero Pumilia (DC) e Nicola Capria (PSI), intraprendemmo una difficile battaglia in Parlamento e sulla stampa; ci rivolgemmo perfino agli Ambasciatori di Tunisia (Ben Arfè) e di Algeria (il comandante Oussadek), due abili e leali diplomatici, affinché premessero sui loro rispettivi governi per far riaprire la trattativa con l'Eni.

Nonostante lo scetticismo di taluni, insistemmo (ci fu un dibattito nell'Aula di Montecitorio il 4 febbraio del 1977) fino a quando Eni, Sonatrach e governo tunisino non ripresero il negoziato bruscamente interrotto che si concluse con la riconferma del progetto del metanodotto. *

Leggendo, oggi, le parole del Presidente Gros Pietro e dell'Amministratore delegato dell'ENI (sulla validità strategica dell'infrastruttura, sulle ricadute tecnologiche, sul primato della nostra industria impiantistica, sulle possibilità che si aprivano sui mercati italiano ed europeo del gas, etc), ho risentito l'eco dei nostri discorsi di 25 anni addietro miranti a convincere i dirigenti dell'ENI del tempo a realizzare il gasdotto Algeria-Tunisia-Sicilia-Italia.

                                  Auguri ! ! !

Agostino Spataro

*Ovviamente, queste affermazioni sono documentabili; chi lo desidera può consultare i documenti  relativi (atti parlamentari, articoli su vari organi di stampa, documenti diversi).

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OLEODOTTO HAOUD EL HAMRA-ARZEW: COSIDER SI AGGIUDICA IL CONTRATTO

(in "El Watan", 27/11/2000)

Il gruppo Cosider-Brown and Root Condor e la società russa Stroytransgaz si sono aggiudicati il contratto per la realizzazione dell'oleodotto Haoud El Hamra-Arzew. L'apertura pubblica dei plichi ha avuto luogo ieri mattina nella sede della Sonatrach.

Il gruppo Cosider-BRC ha acquisito il lotto n. 1 che consiste nella realizzazione di 419 km di canalizzazione, dal terminale di Haoud El Hamra al posto PC5, presso la città di Laghout, per un importo di circa 6,651 mld di dinari (84 milioni di dollari).

La società russa Stroytransgaz ha acquisito il lotto n. 2, consistente nella realizzazione di 403 km di canalizzazione (dal posto PC5 al terminale di Arzew) per un importo di 6,280 mld di dinari (circa 79 milioni di dollari).

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IL CAPO DELLE FORZE ARMATE ALGERINE A MOSCA

(in "Revue du Liban", 25/11/2000)

Il capo delle Forze armate algerine si è recato a Mosca, in vista di eventuali contratti di acquisto di armamenti.

Il generale Mohamed Lamari, capo supremo delle forze armate algerine, ha effettuato una visita ufficiale a Mosca durante la quale dovranno essere firmati alcuni contratti di acquisto di armi.

Secondo l'agenzia Interfax, la Russia spera di firmare contratti per la fornitura di 22 aerei da combattimenti SU-24, per un valore di 120 milioni di dollari.

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MAROCCO

ACCORDO FRA MAROCCO E DUE COMPAGNIE OCCIDENTALI

(in"Pana", 25/11/2000)

L'ONAREP (Ufficio Nazionale marocchino ricerche petrolifere) e le compagnie VANCO (americana) e LASMO (inglese) hanno firmato, venerdì, due accordi per la ricerca e lo sfruttamento di idrocarburi.

Il primo accordo si basa su otto permessi di ricerca offshore per una superficie totale di 13.780 km2, ad una profondità fra i 200 e i 3000 metri, al largo di Safi (sud-ovest del Marocco).

Il secondo si basa su 12 permessi di ricerca offshore che coprono una superficie di 20.330 km2, sempre al largo di Safi.

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NUOVE TECNOLOGIE IN MAROCCO, BUONE PREVISIONI PER L'OCCUPAZIONE

(in "Pana", 25/11/2000)

Le attività legate alle Nuove Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (NTIC) andranno a generare in Marocco, da qui agli inizi del 2004, circa 4 miliardi di dollari di fatturato e incrementeranno l'occupazione dalle attuali 10.000 ad 80.000 unità.

Il fatturato potenziale di crescita può aumentare del 250% da qui al 2004, ha stimato Andrè Azoulay, consigliere per gli affari economici e finanziari del re Mohammed VI, nel corso di un incontro sul tema " Il Marocco nella new economy".

"Il Marocco che fino a 10 anni addietro era quasi assente da questo campo, è attualmente presente su tutte le articolazioni del settore, "Software" e "Hardware" sono collocate fra i primi 20 produttori di semiconduttori del mondo"

Secondo m. Azoulay, Microsoft ha fatto del Marocco la sua base per la regione Medio-Oriente/Africa del nord.

Egli ha anche annunciato che un gruppo francese sta studiando la realizzazione di 11 Call Center nei pressi di Rabat che consentiranno un'occupazione, da qui al 2005, fra 4000 e 6000 persone.

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IN AUMENTO L'IMPORT MAROCCHINO DI CEREALI

(in "MAP", 22/11/2000)

Il Marocco ha importato cereali per circa 565 milioni (mln) di dollari durante i primi nove mesi del 2000, contro circa 420 mln nello stesso periodo dell'anno precedente, ossia un incremento del 35,1%.

Secondo l'Ufficio marocchino dei Cambi, le importazioni di grano hanno influito per 392 mln di dollari (+ 38,3%), corrispondenti a 2,89 milioni di tonnellate contro 2,1 milioni del 1999.

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NUOVO BLOCCO DELLA TRATTATIVA DI PESCA U.E - MAROCCO

(in "Pana", 16/11/2000)

Rabat ha rigettato la risposta che l'UE aveva opposto alle proposte marocchine sulla questione pesca. Il Marocco aveva proposto, il 30 ottobre u.s. a Bruxelles, un nuovo accordo di pesca di corta durata comprendente in particolare la riduzione del numero dei battelli e lo sbarco delle catture di pesce nei porti marocchini.

"Le controproposte comunitarie non si inquadrano nell'approccio di cooperazione convenuto fra le due parti" ha detto Said Chabaatou, Ministro della pesca marittima, ai deputati della Camera bassa marocchina.

"La proposta marocchina era globale e complementare ed è la prima volta che il Regno discute con l'UE sulla base di una proposta marocchina" ha aggiunto il ministro.

Si ricorda che dopo il novembre 1999, Rabat ha rifiutato di rinnovare l'accordo di pesca con l'UE, con la motivazione che le sue risorse ittiche erano minacciate da uno sfruttamento eccessivo.

Questo accordo permetteva ai battelli europei, in maggioranza spagnoli, di pescare nelle acque marocchine in cambio di una contropartita finanziaria annuale di 125 milioni di euro.

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MAROCCO: 2 MILIONI DI ABBONATI A GSM

(in "Pana", 14/11/2000)

Secondo un comunicato di "Maroc Telecom", pubblicato martedì a Rabat, l'operatore pubblico ha raggiunto i 2 milioni di abbonati a GSM.

Nel solo anno 2000, la rete mobile "Ittisalat al Magrhib" (IAM) si è arricchita di più 1,6 milioni di abbonati.

Questi risultati sono stati possibili grazie al dispiegamento di un'ampia e moderna infrastruttura, costata più di 310 mln di dollari, che alla fine del 2001 consentirà una capacità di servizio per più di 3,2 mln di abbonati.

Maroc Telecom giustifica questo successo con la sua politica tariffaria che tiene conto dei bisogni e del potere di acquisto delle diverse categorie sociali e con uno sforzo permanente di riduzione dei costi.

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LIBIA

APERTURA DELLA LIBIA AGLI INVESTIMENTI STRANIERI

(in "Pana", 15/11/2000)


Tripoli

Circa 170 società d'investimento, provenienti da vari paesi del mondo, prenderanno parte da martedì a Tripoli a una conferenza internazionale sullo sviluppo e sugli investimenti in Libia.

Organizzata dall'Unione Libica delle Camere di commercio, industria e agricoltura e dal Comitato nazionale per l'incoraggiamento degli investimenti, la conferenza valuterà le azioni di sviluppo intraprese dalla Libia nei diversi campi.

Dovrà anche discutere un piano capace di valorizzare il potenziale del paese nei campi del turismo, dell'agricoltura e delle risorse animali e di pesca, e anche in quelli della produzione locale per renderla competitiva sul mercato internazionale.

All'apertura assisteranno il Primo ministro libico, Mbarek al-Chamekh, e il segretario dell'Alto Consiglio libico del Piano, Omar Mountassir.il quale ha sottolineato l'esigenza di diversificare le entrate del Paese, fino ad oggi assicurate (per il 95%) dalle esportazioni di petrolio.

Mountassir ha anche invitato le grandi società internazionali di comunicazione a partecipare all'esecuzione del grande progetto d'investimenti nel campo delle comunicazioni e dei trasporti che dovrà collegare la Libia con i suoi vicini, in particolare col Ciad e il Niger.

Il dirigente libico ha anche parlato del nuovo Piano quinquennale di sviluppo (2001-2005), in fase di elaborazione, con il quale la Libia aspira a raggiungere un aumento del PNB superiore alla crescita demografica (una fra le più elevate dell'Africa).l'obiettivo è una crescita del 6,2% anno al di fuori del petrolio e la creazione di nuovi posti di lavoro nel paese.

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DELEGAZIONE BRITANNICA IN LIBIA

(in"Pana", 21/11/2000)

Una delegazione del consiglio delle industrie energetiche della Gran Bretagna (la più grande associazione commerciale inglese) ha effettuato una visita in Libia per stabilire relazioni di partenariato con società e imprese libiche.

La delegazione, diretta da Michael Bovey, presidente della Commissione per l'oltre mare, è composta da 20 responsabili d'imprese del settore energetico desiderosi di concludere contratti e di stabilire relazioni di partenariato con i loro colleghi libici.

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ENI E "GAZ DE FRANCE": ACCORDO PER FORNITURA GAS LIBICO

(in "Revue du Liban", 25/11/2000)

Il gruppo italiano ENI ha annunciato di avere firmato un contratto di acquisto annuo di 2 miliardi di m3 di gas libico fornito da "Gaz de France". L'accordo è stato concluso a Parigi e fa parte di un contratto in base al quale ENI importerà 8 mld di m3 di gas dalla Libia, a partire dal 2004.

Eni ha già deciso di fornirne una parte a Edison, ossia 4 mld di m3.

Entro la fine dell'anno, l'ENI prevede di collocare altri 2 mld di m3.

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SCOPERTO UN IMPORTANTE GIACIMENTO DI GAS

(in "Pana", 4/12/2000)

L'Organismo nazionale libico del petrolio ha annunciato domenica la scoperta di un importante giacimento di gas a nord-ovest del campo di gas "Assoumoud", a sud della città di Brega, a 700 km da Tripoli.

Secondo l'ONP, le riserve sono stimate a 472 miliardi di piedi cubi di gas recuperabile.

Il nuovo giacimento- dicono- è più importante di quello di Assoumoud.

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ISRAELE: CALO DEL 40% DEL TURISMO IN OTTOBRE

(in "L'Orient-Le jour", 27/11/2000)

Nel corso del mese di ottobre u.s., il turismo in Israele ha registrato un calo del 40%, ha rivelato domenica l'Ufficio centrale di statistica, imputando questa caduta alla rivolta palestinese che ha fatto più di 280 vittime.

In un comunicato, l'Ufficio sostiene che nel mese di ottobre 2000 sono entrate in Israele 112.000 persone, contro 168.000 del mese di ottobre del 1999.

In totale, fra gennaio e ottobre, 2.451.000 turisti hanno visitato Israele, facendo dell'anno 2000, quello del Giubileo, uno dei più ricchi per il turismo.

Il calo del numero di visitatori in Terra santa è anche dovuto agli appelli degli USA ai loro cittadini per evitare Israele e i territori palestinesi. Gli USA sono il principale mercato turistico d'Israele.

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SIRIA

COOPERAZIONE COMMERCIALE FRA SIRIA E BELGIO

(in"Sana", 18/11/2000)

Dirigenti della Camera di commercio di Damasco hanno esaminato oggi con una delegazione commerciale belga le prospettive della cooperazione commerciale e industriale bilaterale e i mezzi per incrementare gli scambi commerciali fra i due paesi.

L'incontro ha anche affrontato il problema della cooperazione economica bilaterale.

Le esportazioni belghe verso la Siria si sono incrementate, quest'anno, a 54 milioni di dollari (+ 31% rispetto all'anno precedente), mentre le esportazioni siriane verso il Belgio hanno raggiunto un valore di 9 milioni di dollari (+ 63%) rispetto al 1999.

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SIRIA E ITALIA: ACCORDO PER EVITARE LA DOPPIA IMPOSIZIONE

(in "Sana", 24/11/2000)

Il ministro degli affari della pianificazione Issam al-Zaim e il ministro degli esteri italiano, Lamberto Dini, hanno firmato un accordo per evitare la doppia imposizione fra la Siria e l'Italia.

L'Italia è il primo cliente importatore della Siria e uno dei più importanti esportatori. Gli scambi commerciali fra i due paesi sono cresciuti, durante i primi sei mesi dell'anno, a 512 milioni di euro.

I due ministri hanno anche sottoscritto un memorandum in virtù del quale l'Italia concede alla Siria un'assistenza finanziaria di 163 miliardi di lire italiane, di cui 50 miliardi a titolo di dono e 113 a titolo di credito agevolato.

Questa somma sarà spesa per finanziare un certo numero di progetti di piccole e medie imprese, per: l'incremento della produzione lattiera a Damasco, il miglioramento della produzione olivicola, il sostegno al programma sanitario, il restauro dei musei e della Cittadella di Damasco.

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TUNISIA

CONFERENZA A WASHINGTON SU INVESTIMENTI E SVILUPPO NEL MAGHREB

(in "Tunisieinfo" 15/11/2000)

L'Agenzia americana per il commercio e lo sviluppo organizza a Washington una conferenza sugli investimenti nel Maghreb, nel quadro dell'iniziativa Stuart Eizenstat.

L'obiettivo della conferenza, che riunirà i responsabili USA, capi d'impresa pubbliche e private, uomini d'affari dei 3 paesi del Maghreb, consiste nello studio delle opportunità d'investimento e i progetti di partenariato fra USA e i paesi della regione.

In vista della conferenza, ieri, si sono svolte due riunioni fra industriali USA e i loro omologhi maghrebini.

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CALERANNO I PREZZI DELLE AUTO

(in "Realites", 23/11/2000)

A partire dal gennaio 2001, i prezzi delle vetture nuove si abbasseranno in misura sensibile. Il sogno diverrà realtà? Questa diminuzione permetterà di alleggerire la pressione fiscale sulle vetture 4cv e di offrire una scelta varia ai consumatori.

Si calcola che in Tunisia vi siano in circolazione circa 600.000 vetture per 10 milioni di abitanti, ossia un tasso di motorizzazione del 6%. A causa dei prezzi molto alti, fino ad oggi, acquistare un'auto nuova e stato come un sogno inaccessibile.

Questa situazione cambierà molto presto, con la liberalizzazione dei prezzi a partire dal gennaio del 2001.

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LA TUNISAIR PERDE 2,5 MD NEL PRIMO SEMESTRE 2000          

(in "Tunisieinfo", 15/11/2000)

Tunisair ci ha messo più di 100 giorni prima di annunciare al grande pubblico i risultati del primo semestre 2000, un obbligo  di trasparenza per le società quotate in Borsa. Per la prima volta, dopo 15 anni, i risultati non sono positivi, a causa dell'aumento del prezzo del kerosene passato da 173 dinari a 560 dinari la tonnellata. Nei primi sei mesi, le spese di gestione di Tunisair sono cresciute del 33% mentre le entrate per trasporto sono aumentate solo del 4%. Di conseguenza si è registrato un saldo negativo di gestione di 20 milioni di dinari.

Nel mese di ottobre 2000, alla Borsa di Tunisi le azioni Tunisair sono calate del 31%.

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TUNISIA-INDIA: ACCORDO D'INVESTIMENTO

(in "Tunisieinfo", 23/11/2000)

L'Exim Bank of India ha firmato un accordo con FIPA (Agenzia di promozione degli investimenti esteri) per la promozione degli investimenti bilaterali. L'Exim Bank, inoltre, ha concluso due accordi finanziari con due banche tunisine per l'apertura di due linee di credito di 5 mln di dollari al fine d'incentivare gli investimenti indiani in Tunisia e dinamizzare gli scambi commerciali fra i due paesi.

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AUMENTO DEL NUMERO DEI TURISTI IN TUNISIA


Tunisia

Circa 4 milioni di turisti hanno visitato la Tunisia nel corso dei primi nove mesi del 2000, ossia un incremento del 4,3% in rapporto allo stesso periodo dell'anno precedente.

L'aumento ha particolarmente interessato il mercato europeo: + 13,4%  da Francia e G.B., + 12,4% dall'Italia.

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INVESTIMENTI NELL'INDUSTRIA DEL MARMO

Il marmo tunisino beneficerà di un investimento di 50 milioni di dinari per 5 anni (2001-2006), ossia 40 mln d'investimenti materiali e 10 mln per servizi.

Questi investimenti permetteranno di produrre 2,5 mln di m2. Ricordiamo che attualmente in Tunisia operano nel settore del marmo 215 imprese, di cui 57 a livello industriale.

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EMIRATI ED ARABIA SAUDITA: COL PETROLIO TASSI RECORD DI CRESCITA

(in "L'Orient-Lejour", 23/11/2000)

Il prodotto interno lordo (PIL) degli Emirati Arabi Uniti potrebbe far registrare, per l'anno 2000, un aumento record del 17%, ha annunciato la Banca Centrale in un rapporto pubblicato in questi giorni.

Nel 1999, l'economia dell'Arabia Saudita ha fatto registrare un tasso di crescita del 8,8%, grazie all'aumento del prezzo del petrolio; per il 2000 la Banca Centrale prevede un ulteriore incremento.

Nel 1999, la bilancia dei pagamenti del regno ha segnato un'eccedenza di 400 milioni di dollari, contro un passivo di 13,1 mld di dollari del 1998.

Con l'aumento del prezzo del greggio a più di 30 dollari al barile, ossia il triplo del livello di 18 mesi prima, gli economisti di Ryadh prevedono un incremento del 60% delle entrate petrolifere del regno nel 2000 e un'eccedenza di bilancio di circa 9,3 mld di dollari.

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Numeri 9 e 10
novembre - dicembre 2000


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