( NOTIZIE DALLA RIVA SUD) Lega araba e guerra all'Irak Amr Moussa, segretario generale della Lega degli Stati arabi ha dichiarato che nessun soldato arabo parteciperà ad un'azione militare contro l'Irak. "Tutti i paesi arabi rifiutano ogni azione militare contro l'Irak e nemmeno un solo soldato arabo parteciperà ad una tale azione.gli arabi non assisteranno da spettatori alle minacce contro l'Irak. La diplomazia araba ha giocato un ruolo importante nella decisione irakena di accettare il ritorno degli ispettori dell'Onu, e questo è un gran contributo. Se l'Irak non avesse accettato il ritorno degli ispettori, il Consiglio di sicurezza avrebbe potuto adottare una risoluzione per il ricorso all'intervento militare" (Eurabia, nov. 02) C. Patten, UE: Israele non rispetta molte risoluzioni dell'Onu Chris Patten, commissario per le relazioni esterne dell'U.E, nel corso della sua visita al Cairo (14/10/02) effettuata per sollecitare la ratifica dell'accordo di associazione Egitto-Ue, ha dichiarato, fra l'altro, che "Israele non si è conformato a molte risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'Onu.Io penso che se Israele avesse rispettato tali risoluzioni avremmo avuto la pace in tempi brevi". Economia araba = 2% di quella mondiale Secondo i dati forniti da Ahmed Goweil, segretario del Consiglio dell'economia araba della Lega degli Stati Arabi, complessivamente l'economia dei 22 Paesi arabi raggiunge un valore di 700 miliardi di dollari, equivalente al 2% dell'economia mondiale. Tratti essenziali dell'economia araba sono: il sottosviluppo tecnologico, l'eccessiva dipendenza dalle esportazioni di petrolio (70%) e la scarsità degli investimenti che rappresentano l'1% del volume mondiale. Goweil ha rilevato che "le spese per la ricerca non superano lo 0,4% dei bilanci, mentre per quanto riguarda l'alimentazione il mondo arabo importa quasi tutto. Surplus produzione Opec La produzione petrolifera dei Paesi Opec nel mese d' ottobre/02 ha superato di 2,73 milioni di b/g, ossia 12,6% in più del plafond fissato a gennaio in 21,7 mbg, dal cartello. In particolare, Algeria, Arabia saudita e Venezuela hanno superato le quote assegnate.
Algeria STA NASCENDO LA NUOVA CAPITALE DELL'ALGERIA Si prevede che tra due anni sarà conclusa la costruzione di Algeria, la nuova città-capitale della Repubblica algerina che dovrebbe sostituire l'attuale Algeri. La nuova capitale, ubicata a circa 180 km da Algeri verso l'interno, si estenderà su un'area di un milione di mq ed ospiterà 30.000 persone. Sarà dotata di un aeroporto internazionale, di un grande complesso sportivo, di uno stadio e di un circuito per gare di Formula 1. ENERGIA ELETTRICA ALGERINA ALLA SARDEGNA (via mare) Nel corso della recente visita a Roma (30/11), il ministro algerino per l'Energia, Chakib Khelil, ha discusso con i partner italiani sulla fattibilità di taluni importanti progetti di cooperazione, fra i quali: lo studio per la realizzazione di un cavo elettrico sottomarino per trasportare energia elettrica prodotta in Algeria verso la Sardegna e l'Italia e l'ipotesi d'incremento della fornitura di gas algerino all'Eni mediante il gasdotto sottomarino. COOPERAZIONE ALGERIA-SPAGNA Nel corso della sua visita a Madrid, il presidente algerino Bouteflika ha firmato tre importanti accordi cooperazione con la Spagna: sui trasporti stradali internazionali, sulla cooperazione giudiziaria e per evitare la doppia imposizione. Fra Algeria e Spagna sono in fase di attuazione altri accordi fra i quali quello per il collegamento sottomarino per il trasporto del gas e per l'esportazione di elettricità dell'ordine di 2000 megawatts. Questa cooperazione si estenderà ai settori non energetici, quali agroalimentare, medico-farmaceutico, ambiente, ecc. Egitto RITARDI NELLA RATIFICA DELL'ACCORDO DI ASSOCIAZIONE CON UE In attesa della ratifica dell'accordo di associazione Egitto - U.E. che potrebbe richiedere ancora un lungo periodo di tempo, le due parti hanno concordato l'entrata in vigore di quelle disposizioni previste dagli accordi che non necessitano di ratifica. L'accordo di associazione rientra nel quadro del partenariato euro-mediterraneo del 1995 fra U.E. e 12 Paesi rivieraschi del Mediterraneo che dovrebbe sfociare nel 2010 nella creazione di una zona di libero scambio. L'UE è il principale partner commerciale dell'Egitto; nel 2001, il volume dell'interscambio si è attestato intorno ai 10 miliardi di euro. AL-AZHAR PROCLAMA LA LICEITA' DEGLI INTERESSI BANCARI Con una fatwa, (decisione religiosa), i 21 Saggi dell'Università islamica di Al- Azhar (una sorta di Vaticano dell'Islam) hanno autorizzato gli interessi fissi sui depositi bancari. Si tratta di una decisione clamorosa che, decretando la liceità di questo tipo d'interessi, annulla la ragion d'essere delle banche islamiche, le quali non concedono interessi fissi ai loro clienti. CENSURATA UNA RIVISTA DEDICATA ALLA CENSURA Le autorità egiziane hanno vietato la diffusione del numero di novembre del mensile letterario"Al-Adab" dedicato alla pratica della censura in Egitto nei campi della stampa, del cinema e della produzione artistica. Il redattore capo della rivista, Samah Idriss, ha dichiarato che il suo mensile aveva già pubblicato quest'anno un numero dedicato alla censura in Siria che non era stato vietato in quel paese. L'ACQUA DEL NILO NEL DESERTO EGIZIANO E' stato inaugurato il nuovo tratto di adduzione delle acque del Nilo verso la località di Tochka, nell'alto Egitto, per l'irrigazione delle terre desertiche tramite la costruzione di un grande canale idrico artificiale che partirà dal lago Nasser. La prima tranche del progetto consentirà la bonifica e la coltura di terreni per un totale di 10.000 feddan (1 feddan=4200 mq) a partire da gennaio prossimo. Tale superficie aumenterà fino a 40.000 feddan. Il costo dell'opera è stato di 2,1 miliardi di lire egiziane (circa 456 milioni di dollari) per il canale Cheikh e di 700 milioni di lire e. per la stazione Moubarak. (ICE- Cairo, 26/11) OTTOBRE: REDDITO "STORICO" DAL CANALE DI SUEZ Nel mese di ottobre 2002 le entrate prodotte dal Canale di Suez hanno raggiunto 174,2 milioni di dollari, ovvero la seconda entrata più elevata del reddito mensile nella storia del Canale di Suez. BARATTO DI PRODOTTI AGRICOLI FRA EGITTO E SIRIA Per economizzare valuta, Egitto e Siria hanno concluso un accordo/baratto di prodotti agricoli: il Cairo importerà 100.000 tonnellate di grano, per un valore di 19 milioni di dollari, in cambio di un corrispettivo di riso. Damasco, inoltre, aprirà il suo mercato alle patate egiziane. D'altra parte, l'Egitto ha proposto d'importare dall'Australia grano e carni in cambio di concimi chimici. Tali accordi sono imposti da mancanza di liquidità.(in"Al-Haram Hebdo", 27/11/02) CAMBIO ALLA GUIDA DEI "FRATELLI MUSULMANI" A seguito della morte (novembre 02) di Moustapha Machehour, alla guida della setta dei "Fratelli musulmani" d'Egitto, confraternita vietata ma tollerata dal governo, è stato eletto Maamoun Al-Hodeibi, di 83 anni, rappresentante della vecchia scuola della setta.Al Hodeibi ha respinto le accuse formulate dal ministro dell'Interno saudita che aveva accusato i Fratelli musulmani di avere nociuto all'Arabia saudita, agli Arabi e ai musulmani poiché "i fratelli musulmani hanno eccitato lo spirito dell'Islam in molti paesi arabi e musulmani." Giordania GRAVI TENSIONI FRA GOVERNO E SINDACATI Il governo giordano ha deciso di sciogliere i comitati anti-Israele costituiti dai sindacati che si oppongono alla linea della normalizzazione delle relazioni fra Giordania e Israele. A seguito della decisione della Corte di cassazione che ha vietato la costituzione di tali "comitati", il governo ne ha deciso lo scioglimento ricordando ai sindacati che non sono autorizzati a svolgere attività politica. Il presidente del sindacato dei medici, Mohammed al-Aourane, sidando il divieto del governo, ha dichiarato che i comitati "continueranno nel loro lavoro". In assenza di un Parlamento (sciolto nel giugno 2001) e senza che siano state fissate le elezioni legislative, i sindacati professionali giordani (circa 100.000 aderenti, fortemente influenzati dalla setta dei "Fratelli musulmani") agiscono come la principale forza di opposizione nel Paese. Israele ECONOMIA IN GINOCCHIO, PREVISIONI NEGATIVE PER IL 2003 Dall'ottobre 2000 ad oggi, il PIL israeliano è sceso del 2,5%, il Pil procapite del 10% e la qualità della vita (consumi privati pro capite) del 3,6%: non c'è dubbio che l'inizio della nuova Intifada abbia messo in ginocchio l'economia israeliana. "Le importazioni hanno registrato una flessione del 12% e gli investimenti addirittura del 16%- ha dichiarato il direttore del settore ricerche della Banca d'Israele, Karnit Flug- Lo stato di recessione dell'economia si protrarrà anche nel 2003." Il prossimo anno- continua Flug - il PIL perderà un altro 1%, il Pil procapite il 3%, l'export il 2% e gli investimenti il 12%. Tutto ciò avrà effetti negativi anche sul fronte occupazionale: la disoccupazione dovrebbe raggiungere, nel 2003, il 12%, ovvero il livello più alto degli ultimi 10 anni. (Ice News- 23/11/02) UNA ZONA DI LIBERO SCAMBIO ISRAELE-TURCHIA Israele e Turchia sono impegnati a realizzare una zona di libero scambio per consentire ai prodotti israeliani, che saranno sottoposti a lavorazioni aggiuntive in Turchia, di entrare negli USA beneficiando della protezione e dei vantaggi derivanti dal trattato di libero scambio fra Israele e USA. I prodotti israeliani potranno anche appoggiarsi alla rete distributiva di prodotti turchi già presente in USA. Nel 2001, l'interscambio israelo-turco è stato di circa 1 miliardo di dollari. SI ALLARGA IL DIVARIO FRA RICCHI E MENO RICCHI Secondo una ricerca del "Knesset Committee", in Israele l'81% della ricchezza derivata da interessi e dividendi va al 10% dei proprietari, mentre al restante 90% va il 19% di tale ricchezza. In valore, il 10% dei proprietari possiede 783 miliardi di shekel provenienti da asset finanziari. La ricerca rileva che per quanto riguarda il comportamento di spesa, il 10% più ricco spende in beni di consumo 2,5 volte di quello che spendono i due 10% più poveri; il rapporto diventa di 3,5 a 1 per quanto attiene alle spese per sanità, scuola, intrattenimento, ecc. (Ice- Tel Aviv, 9/12/02) SECCA PERDITA DEL POTERE D'ACQUISTO DEI SALARI Nel terzo trimestre il salario medio lordo in Israele è diminuito del 6,7% al netto dell'inflazione, rispetto al secondo trimestre. E' quanto emerge dai dati pubblicati dall'Ufficio centrale di Statistica israeliano. Nel periodo gennaio-settembre 2002, la più forte contrazione degli stipendi si è registrata nel settore bancario-finanziario (-8,5%), nei servizi è stata dell'8% e nel commercio del 5,5%. Come sempre, invece, le industrie elettriche e dell'acqua hanno mantenuto gli stipendi più alti, in alcuni casi anche il doppio rispetto alla media nazionale. (Ice-Tel Aviv, 3/12/02) Libia IMPORTANTI CONTRATTI A SOCIETA' DEL GRUPPO ENI Due importanti contratti dal valore complessivo di 685 milioni d'euro sono andati alla Saipem (gruppo Eni): il primo (285 mln euro) per la posa (entro il 2004) del gasdotto sottomarino da Mellitah, sulla costa libica, a Gela in Sicilia; il secondo (circa 400 mln euro) per la realizzazione (entro il 2005) d'installazioni per il collegamento fra la piattaforma offshore "Sabratha", situata a circa 100 km a nord di Tripoli, con Melitah. Snamprogetti, invece, si è aggiudicata un contratto da 700 mln di euro per la costruzione in Libia di un nuovo impianto per il trattamento del gas. Libano SI SVILUPPA IL TURISMO D'ECCELLENZA Il Libano si candida a ridiventare un polo d'attrazione di servizi e di turismo d'eccellenza nell'area mediorientale. Negli ultimi due anni, sono entrati in attività numerosi alberghi appartenenti alle più rinomate catene internazionali. Per il 2003, è prevista l'entrata in funzione d' altri stabilimenti alberghieri, nella previsione che il flusso turistico verso il Libano raggiungerà presto il milione di unità. Nei primi 9 mesi del 2002, le presenze sono cresciute del 10,9% rispetto al 2001. Il numero totale è di 744.991 con oltre il 46% di provenienza dai Paesi arabi, il 25% dall'Europa, il 13% dall'Asia e l'11% dalle Americhe. (Ice-Beirut) Marocco NUOVO PRIMO MINISTRO A seguito delle elezioni legislative del 27 settembre, il re del Marocco, Mohammed VI, ha nominato Primo ministro Driss Jettou, già ministro dell'Interno. Jettou, 57 anni, tecnocrate indipendente, senza appartenenza partitica, ha sostituito Abderrahmane Youssoufi, leader dell'Unione socialista delle forze popolari, capo del governo marocchino dal 1998. L'Usfp fa parte della nuova maggioranza parlamentare e del nuovo governo. PROGRESSI NEL RISPETTO DEL DIRITTO DI VOTO Secondo l'Organizzazione marocchina dei diritti umani (OMDH), lo svolgimento delle lezioni legislative del 27 settembre ha fatto registrare significativi progressi di legalità e trasparenza per il diritto di voto dei cittadini. OMDH ritiene che, nonostante la permanenza d'irregolarità, "queste elezioni hanno costituito una rottura molto significativa con l'insieme delle esperienze dopo il 1976 che hanno visto frequenti (ed illeciti) interventi diretti dell'amministrazione territoriale in opposizione alle aspirazioni dei cittadini". L'Organizzazione ha lodato gli arresti di un certo numero di funzionari e di agenti che sono intervenuti per favorire taluni candidati. MAROCCO: PRIMO PAESE AFRICANO PER INVESTIMENTI STRANIERI Secondo l'agenzia marocchina MAP, nel 2001, il Marocco si è classificato al 1° posto nella graduatoria dei Paesi africani che hanno ricevuto investimenti stranieri. Nel paese maghrebino, infatti, si è passati dai 200 milioni di dollari del 2000 ai 2,3 miliardi di dollari del 2001; lo spettacolare incremento è in gran parte dovuto alla decisione della Vivendi Universal di acquisire il 35% di Maroc Telecom. Nel 2001, secondo UNCTAD gli investimenti stranieri in Africa sono ammontati complessivamente circa 17 mld di dollari, contro 9 dell'anno precedente. IL FLAGELLO DELLA POVERTA' COLPISCE 5 MILIONI DI MAROCCHINI "La povertà è in crescita in Marocco. Il suo tasso è passato dal 13% del 1990 a più del 20% nel 2002, colpendo 5,3 milioni di persone, di cui due/terzi vivono nelle campagne dove subiscono gli effetti delle ripetute siccità. La povertà è intimamente legata all'insufficienza dell'accesso all'investimento nelle capacità umane (educazione, formazione e salute), a causa della sua ineguale ripartizione sociale e spaziale."Tutto ciò si verifica, nonostante che nella "seconda metà degli anni '90 la lotta contro la povertà abbia conosciuto un ritorno d'interesse, divenendo una priorità della dimensione sociale a livello istituzionale e di bilancio." (in "Liberation" -Casablanca- 12/11/02) Siria DIABOLICO PIANO AMERICANO CONTRO L'IRAQ Secondo il quotidiano siriano "Techrine" (del 14/10/02), filo governativo, "dietro il diabolico piano americano (d'attacco all'Iraq) si profila l'ombra delle grandi compagnie americane del petrolio e degli armamenti che vogliono trascinare il mondo nella guerra. Personalità ufficiali e potenti all'interno di queste compagnie lavorano per impadronirsi del petrolio dell'Iraq che possiede le seconde più grandi riserve petrolifere al mondo.Il petrolio è la parola chiave della guerra programmata contro l'Iraq. Impadronirsi del suo petrolio e delle sue riserve ed anche del petrolio dei paesi arabi del Golfo è un vecchio sogno americano- assicura il giornale di Damasco- Il nuovo ordine mondiale, secondo Washington, è l'edificazione di un impero americano." Tunisia NASCE IL DISTRETTO INDUSTRIALE "CARTHAGO FASHION CITY" In Tunisia è sorto il secondo distretto industriale nel settore tessile, sul modello italiano, denominato "Carthago Fashion City". Ubicato nella zona Raoued (10 km da Tunisi), si estende su un'area di 53 ettari e potrà ospitare un centinaio d'imprese tessili, un ampio centro direzionale. Si prevede un'occupazione diretta di 4000 tecnici e di 10.000 operai. L'investimento diretto è stato di 72 mln d'euro, ai quali bisogna aggiungerne altri 180 mln indiretti. Il progetto ha preso piede da un'idea di Luciano Fragola, un imprenditore da qualche tempo operante in Tunisia, ed è stata sostenuta dal governo italiano. L'on. Adolfo Urso, viceministro per il Commercio estero, ha dichiarato "La Tunisia è un mercato strategico e può diventare una piattaforma per l'intera area mediterranea, in vista della creazione di un'area di libero scambio e considerato il suo elevato tasso di crescita che è fra i più alti dell'area Meda". FISSATO L'IMPORTO DELLA ZAKAT (elemosina per i poveri) Con un comunicato, il mufti della Repubblica tunisina, Sceicco Kamel Eddine Jaiet, ha reso pubblico di avere fissato a 820 millesimi di dinar (equivalenti a 2,176 kg di derrate alimentari) l'ammontare della "zakat" (elemosina per i poveri prevista dal Corano) per l'anno 1423 dell'Egira (anno 2002). La Zakat è destinata alle persone bisognose, è traduce un comportamento sociale di solidarietà, atto a consacrare i legami di fraternità e di convivialità e del pensiero di contribuire alla festività dell'Aid el-Fitr. La zakat deve essere data all'alba dell'Aid-el Fitr e prima di fare la preghiera dell'Aid. (in "Tunisia online", 25/11/02) NEL 2005, VERTICE MONDIALE SULLA SOCIETA' DELL'INFORMAZIONE Sotto l'egida delle Nazioni Unite, si svolgerà in Tunisia nel 2005, un Summit mondiale sulla società dell'informazione. A questo riguardo il Presidente della Repubblica, Ben Alì, ha disposto la creazione di un comitato permanente incaricato di assicurare la preparazione e lo svolgimento del Vertice, compatibilmente con il prestigio scientifico e culturale della Tunisina e con gli obiettivi che essa si è dati, con particolare riferimento allo sforzo per una riduzione del divario fra Stati ricchi e i Paesi in via di sviluppo nel campo del sapere. Arabia Saudita VIETATA INTERNET SATELLITARE Le autorità saudite hanno deciso di vietare i servizi internet effettuati con le parabole e minacciano sanzioni per chi violerà la norma. Nel corso di una riunione presieduta da re Fahd in persona, il consiglio dei ministri ha chiesto al dipartimento delle telecomunicazioni di fornire più linee telefoniche ai navigatori e di ridurre le tariffe d'utilizzo d'Internet. Per eludere la censura ed evitare gli abbonamenti ad internet, numerosi navigatori ricorrono ad antenne paraboliche. Dal 1999, Internet è sorvegliata speciale di un dipartimento che filtra i siti consultati e blocca quelli che sono giudicati contrari alla morale. Il regno ha una popolazione di 22 milioni d'abitanti, 400.000 abbonati e circa 1,2 milioni di utenti Internet. (Ice-News 23/10/02) Sahara occidentale MOHAMMED VI° GIUDICA OBSOLETO IL REFERENDUM Il re del Marocco non vuole sentire parlare di referendum per questa regione (Sahara occidentale ndr). Un referendum previsto da almeno 10 anni. In occasione della visita di un diplomatico americano, Mohammed VI ha dichiarato che "ogni progetto di referendum d'autodeterminazione del Sahara occidentale è obsoleto". Il giovane sovrano vuole una soluzione negoziata a vantaggio del Marocco. Cioè a dire una soluzione che stabilisca definitivamente la sovranità del Marocco sul Sahara occidentale.chiamata comunemente "terza via"; quella che da un'autonomia ai saharoui e la sovranità al Marocco". In questa terza via, Mohammed VI si dice confortato dagli Usa e dalla Francia. Tuttavia, bisogna ricordare che l'insieme delle risoluzioni dell'Onu su questa questione si orientano tutte verso l'organizzazione di un referendum." (in "La Tribune"- Algeri- 8/11/02)
( torna su ) |
la tua pubblicità su
|