Nella notte fra il 10 e 11 novembre 2001, Algeri è stata colpita da una catastrofica alluvione che ha provocato centinaia e centinaia di vittime (fra le quali moltissimi giovani) ed ingenti danni alle abitazioni e alle infrastrutture. Oltre 700 corpi sono stati già estratti dalle macerie e dal fango o ripescati nelle acque antistanti il porto, mentre si continua a scavare alla ricerca di altri dispersi. Il quotidiano "El Watan" teme che si possa arrivare a contare "un migliaio di morti". Una vera ecatombe per un Paese attanagliato da tante contraddizioni (malgoverno, disoccupazione, analfabetismo, inurbamento, ecc) e duramente provato da dieci anni di stragi dell'integralismo islamico radicale che ancora non si riesce a debellare. L'alluvione ha messo a nudo ritardi e responsabilità di carattere tecnico e politico e fatto emergere lo stato di grave precarietà in cui vivono interi quartieri e città algerine. Puntualmente, anche in occasioni così tragiche spuntano fra le macerie una caterva di profittatori: falsi sinistrati, ladri, intrallazzatori e, giusto per non smentirsi, anche schiere di militanti islamisti i quali, con la scusa dell'assistenza, tentano di propagandare il loro ambiguo messaggio politico. Secondo il quotidiano "Libertè" (15/11/01) "Gli attivisti islamisti pullulano, com'è loro abitudine, attorno al carnaio. Essi scavano in una profonda pietà fittizia. L'infelicità delle vittime fa la loro felicità di militanti.Le parate funebri che gli integristi svolgono sulle macerie e intorno alle tombe hanno qualcosa di scandalosamente indecente. Anche il potere ha tentato di profittare politicamente di questa catastrofe.Così, potere e integristi si compensano nel tentativo di trasformare il perimetro del dolore in terreno di comunicazione politica." Seicento o mille morti in Algeria, che si vanno ad aggiungere alle decine di migliaia (forse 80 mila?) vittime del terrorismo islamista, tuttavia non fanno quasi notizia in Europa, in Usa e altrove. Anche la campagna di solidarietà internazionale non sembra assolutamente adeguata alla gravità della tragedia, all'entità dei danni subiti. Sono stati disposti aiuti e finanziamenti straordinari da Unione europea, Francia, Belgio, Germania e Usa. A cinque giorni dal disastro, ancora non si avevano notizie di aiuti decisi dal governo italiano. Eppure Italia e Algeria vantano ottimi rapporti sul piano politico e commerciale. Davvero non si comprende questa disattenzione. Forse che i morti algerini appartenevano ad una civiltà inferiore? a.s. ( torna su ) |
Numero
14 |
|