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NOTIZIE DALLA RIVA SUD)
ISRAELE:
un muro lungo 350 km dividerà i due Stati?
Se ne parlava da tempo di questo nuovo muro dell'odio e della paura. Pareva
una minaccia improbabile, invece il governo israeliano di unità
nazionale, capeggiato da Ariel Sharon, ha dato inizio ai lavori del primo
lotto (115 km, da Kfar Salem a Kfar Kassem) lungo la linea di demarcazione
fra Israele e Cisgiordania.
I lavori dureranno circa sei mesi e richiederanno una spesa oscillante
fra 80 e 120 milioni di dollari; il muro sarà rafforzato con sistemi
per la sorveglianza elettronica, con reticolati in filo spinato e con
ostacoli per impedire il passaggio di autovetture.
L'obiettivo dichiarato dal governo israeliano è quello d'impedire
il passaggio dei kamikaze palestinesi che si sono resi responsabili di
gravissimi attentati terroristici contro la popolazione civile israeliana.
Tuttavia, l'estrema destra israeliana, contraria alla creazione di uno
Stato palestinese, si è mostrata contraria poiché ritiene
che il muro costituirà la frontiera fra i due Stati (Israele e
Palestina), mentre l'Autorità palestinese si è appellata
all'Onu per protestare contro questa "separazione unilaterale",
che fissa arbitrariamente la futura frontiera con la Cisgiordania.
LIBANO:
a Beirut la sede dell'Autorità araba del gas
A conclusione di una riunione ministeriale, svoltasi ieri (16/6/02) ad
Amman, quattro Paesi arabi (Egitto, Siria, Libano e Giordania) hanno dato
vita a due organismi incaricati di dare esecuzione alla seconda fase del
progetto per il trasporto di gas egiziano in Giordania, Siria, Libano
e Cipro e creare un'Autorità araba del gas, con sede a Beirut,
che avrà il compito di supervisione della costruzione di nuovi
tronconi del gasdotto regionale e dei progetti collegati.
I quattro Paesi hanno anche deciso la costituzione della Compagnia araba
per il trasporto e la commercializzazione che avrà sede a Damasco
e sarà incaricata di realizzare il progetto a partire da Rahab
(Giordania), a 70 km della frontiera siro-giordana, fino al porto siriano
di Banias sul Mediterraneo, alla raffineria di Zahrani in Libano e verso
Cipro.
Il ministro egiziano del petrolio, Sameh Fahmi, ha precisato che il costo
delle diverse fasi del progetto è stato stimato in 1 miliardo di
dollari e non in 700 milioni di dollari
Il gasdotto trasporterà
10 miliardi di m3 annui. Il ministro non ha escluso che il progetto possa
estendersi, in un secondo tempo, anche ai Paesi europei.
EUROMED:
scarso interesse commerciale europeo per i PTM
L'Associazione delle Camere di commercio e dell'Industria europee, Eurochambres,
nel corso della sua recente riunione di Bruxelles (30/5/02), ha denunciato
lo scarso interesse fra gli operatori europei rispetto alla promozione
delle relazioni commerciali con i loro partners del sud del Mediterraneo,
malgrado la loro prossimità geografica.
Fra le cause che rendono difficile il commercio fra le due regioni vengono
evidenziate: le procedure doganali e burocratiche lente e complicate,
la mancanza di garanzie per gli investimenti, le barriere tecniche del
commercio, le differenze commerciali, la paura dell'insicurezza e la carenza
d'infrastrutture di telecomunicazioni e di trasporto.
Eurochambres chiede l'eliminazione delle barriere tecniche del commercio,
la riduzione progressiva delle tariffe e la garanzia per gli investimenti
stranieri nella zona.
ALGERIA:
visita dell'on. Silvio Berlusconi
Il Presidente del Consiglio italiano, on. Silvio Berlusconi, ha compiuto
una visita di due giorni (2e 3 giugno) ad Algeri su invito del Presidente
algerino Bouteflika.
La visita - sottolinea il quotidiano governativo "El Moudjahid"-
s'inscrive nel quadro dell'accordo di associazione firmato recentemente
dall'Algeria con l'Unione Europea e mira a rafforzare le tradizionali
relazioni di amicizia e di cooperazione fra i due Paesi.
I rappresentanti dei due governi hanno sottoscritto accordi molto importanti
in vari campi, in particolare nel settore energetico e delle piccole e
medie imprese, e nel campo culturale per l'apertura d' altri centri culturali
italiani nelle grandi città algerine.
Sul terreno delle relazioni economiche e commerciali, l'Italia resta il
primo partner europeo dell'Algeria. Per il 2001, la bilancia commerciale
ha registrato un'eccedenza di 3,5 miliardi di dollari a favore dell'Algeria.
In effetti, le esportazioni algerine (idrocarburi) verso l'Italia hanno
raggiunto 4,5 miliardi di $, contro 1,07 miliardi di $ d'importazioni.
E' stato anche sottoscritto un accordo per l'aumento dell'importazione
del gas algerino in Italia mediante la realizzazione del secondo metanodotto
Algeria-Italia. Si apprende che Enel-Power è stata scelta per realizzare
il raccordo della linea elettrica ad alta tensione che partendo dall'Algeria,
passerà per il Marocco e giungerà in Spagna.
Nel corso degli incontri è stato firmato un protocollo d'accordo
per la conversione del debito algerino (circa 500 milioni di dollari)
in finanziamento di attività di formazione professionale e per
il trasferimento di tecnologie.
E' stato, inoltre, firmato un protocollo di "cooperazione globale"
che estenderà le linee di credito fra i due Paesi anche a settori
come l'agricoltura e il restauro dei monumenti.
ALGERIA-ITALIA:
accordo di cooperazione ecologica
Un accordo di cooperazione in campo ecologico e ambientale è stato
sottoscritto, ad Algeri il 17/6/02) dai ministri dell'Ambiente italiano(
Matteoli) e algerino (Rahmani). L'accordo, che sarà finanziato
con uno stanziamento italiano di 7 milioni di euro e con risorse provenienti
dal governo algerino e da operatori privati dei due paesi, si articola
in quattro punti:
risanamento della Casbah di Algeri; sistema di gestione integrata dei
rifiuti di Boumerdes; potenziamento delle capacità istituzionali
(ministero ambienti ed enti locali algerini); gestione integrata della
fascia costiera tra Chercel e Zemouri.
ALGERIA
/ elezioni: trionfano l'astensionismo e il partito del Presidente
Soltanto il 46,09% degli elettori algerini si sono recati alle urne, il
30 maggio scorso, per eleggere il nuovo Parlamento. Si tratta dell'affluenza
più bassa da quando è stata avviata la riforma del sistema
politico e il multipartitismo. RCD e FFS non hanno partecipato alla competizione
e puntato sull'astensionismo di massa che in alcune regioni del Paese,
come la Kabilia, ha raggiunto punte elevatissime. Il potere considerava
il superamento del 50% come la soglia minima per dichiarare fallito il
tentativo degli astensionisti.
I 389 seggi dell'Assemblea Nazionale sono stati pertanto attribuiti alle
poche liste partecipanti, secondo la seguente ripartizione: 199 (+ 135
rispetto al 1997) al Fronte di Liberazione Nazionale (il partito del Presidente
Bouteflika); 48 (- 107) al Rassemblement Nazionale Democratico; 38 al
Movimento della Società per la Pace (ex Hamas, islamista); 1 (-33)
a Hennada (islamista): 29 alla lista degli Indipendenti; 21 ai troskysti
del Partito dei Lavoratori di Luoisa Hanoune.
Interessante notare il calo dei suffragi e dei seggi dei partiti islamismi
che insieme perdono circa la metà della loro rappresentanza parlamentare.
Clamorosa invece l'avanzata del FLN, il vecchio partito unico, che- secondo
il quotidiano El Watan- ha usufruito dell'effetto Benflis, l'attuale capo
del governo (riconfermato nell'incarico dopo le elezioni) che ha preso
in mano la direzione del Fln, operando un ampio rinnovamento dei quadri
dirigenti e della rappresentanza parlamentare, rivitalizzando un partito
moribondo, attirando moltissimi giovani e forze attive della società.
Secondo altri commentatori, il Fln ha beneficiato del voto-rifugio dei
cittadini che hanno visto questo partito come la forza che incarna un'epoca
nella quale l'Algeria viveva nella tranquilità e nella sicurezza.
AUTORITA'
PALESTINESE : Arafat promulga la Costituzione e nomina nuovo governo
Il
presidente palestinese Yasser Arafat ha promulgato (il 29/5/02) la Legge
Fondamentale (Costituzione) dell'Autorità palestinese. La legge
era stata approvata dal Consiglio legislativo nel 1997 e trasmessa al
presidente Arafat che avrebbe dovuto promulgarla entro due settimane.
Arafat ha annunciato il varo di un' incisiva riforma dei servizi di sicurezza,
attualmente 12 e sovente fra loro in contrasto
Secondo fonti palestinesi,
i nuovi servizi dovranno essere raggruppati in 4 branche e dovranno essere
unificati in un'unica struttura operativa, invece che due attuali (una
a Gaza e l'altra in Cisgiordania), mentre i vari responsabili saranno
riuniti in un Consiglio nazionale di sicurezza. Il capo della Cia, George
Tenet, che ha incontrato Arafat nei giorni scorsi, ha consigliato di ridurre
a tre il numero dei servizi d'informazione.
Il nuovo governo palestinese, nominato da Arafat il 9/6/02, consta di
21 ministri al posto dei 31 di quello precedente, cinque sono nuovi. L'annuncio
è stato dato alla vigilia del 6° incontro a Washington fra
Bush e il primo ministro israeliano Sharon
Le nomine più significative sono quelle del ministro dell'Interno
e delle Finanze. Per la prima volta, dalla creazione dell'autorità
palestinese nel 1994, è stato nominato un ministro dell'Interno,
nella persona di Abdelrazak al-Yahya che dirigerà i servizi del
presidente palestinese.
Per il posto strategico di ministro delle Finanze, il presidente Arafat
ha scelto Al Fayad, un esperto di alto prestigio, attuale direttore dell'Arab
Bank in Palestina ed ex rappresentante del Fondo Monetario internazionale
nei territori palestinesi. La nomina di questo economista mira ad assicurare
la necessaria "trasparenza" nella gestione dell'aiuto internazionale,
di cui l'Autorità palestinese ha più urgente bisogno a causa
dell'asfissia economica dei Territori provocata dal blocco israeliano.
(in"L'Orient-Le jour" 10/6/02)
EUROMED
: sviluppare il dialogo fra i giovani del Mediterraneo
14
milioni d' euro sono stati impegnati, per il triennio 2002-04, dalla Commissione
Europea per finanziare un programma per favorire il dialogo e gli scambi
fra i giovani delle diverse sponde del Mediterraneo.
Con questo programma si punta a favorire iniziative giovanili nei campi
degli scambi culturali, del lavoro volontario, della formazione culturale
e professionale, ecc.
I progetti devono coinvolgere giovani dei Paesi membri dell' UE e dei
12 PTM partecipanti agli accordi euromediterranei di Barcellona.
MAGHREB:
osservatorio contro la siccità e la desertificazione
A conclusione di una riunione svoltasi a Rabat, presso il Segretariato
generale dell'Unione del Maghreb Arabo (Uma), è stato costituito
un gruppo di lavoro finalizzato alla creazione di un Osservatorio maghrebino
specializzato nella lotta contro la siccità e la desertificazione
nei Paesi del Maghreb.
Gli esperti hanno esaminato anche le formule di coordinamento fra i Paesi
dell'Uma per trarre profitto dalle esperienze nazionali, regionali e internazionali
in questo campo.
EGITTO:
con le privatizzazioni aumenta la povertà
Secondo
un rapporto redatto da due economisti Naglaa Al Ehwani e Heba Al-Leissi
e pubblicato dal Bureau International du Travail (Bit), 32 milioni d'
egiziani, ovvero il 50% della popolazione, sono poveri, di questi circa
6 milioni vivono al di sotto della soglia di povertà.
Fra il 1990 e il 1999, nelle aree urbane la povertà è cresciuta
dal 39 al 48%, nelle regioni rurali è passata dal 39 al 55%.
In altri termini, negli anni '90 la povertà è aumentata
di molto. Il rapporto evita di esprimere giudizi politici, tuttavia è
agevole rilevare come il fenomeno si sia aggravato durante gli anni della
cosiddetta "liberalizzazione" dell'economia.
A conferma di tale valutazione è intervenuto Nader Fergani, direttore
del Centro al-Michkat, il quale ha dichiarato al settimanale "Hebdo-Al
Ahram": "Che il tasso di povertà in Egitto è più
che raddoppiato con la politica di liberalizzazione (leggi privatizzazione
n.d.r.), poiché è passato dal 21% del 1990 al 44% del 1996".
"Le riforme del settore pubblico hanno un effetto profondo sul reddito
dei poveri, poiché la riforma implica una forte probabilità
di perdite di posti di lavoro. L'eccesso di posti di lavoro nelle imprese
pubbliche è stimato in 600.000 unità", indica il rapporto.
Durante gli anni 90, inoltre, i salari hanno subito una perdita del 25%
del loro potere d' acquisto
Bisogna menzionare un altro effetto nefasto della politica di liberalizzazione
che ha provocato una caduta media del 10% delle spese sociali, in particolare
scuola, sanità e sovvenzioni ai poveri per l'acquisto dei prodotti
di base.
MAROCCO:
accordo con USA per energia pulita
Marocco
e Stati Uniti hanno firmato un accordo per rafforzare la loro cooperazione
nel campo della produzione di energia pulita. L'accordo, che rientra nell'ambito
della convenzione di Marrakech dell'ottobre 2000, prevede la cooperazione
tecnica, la formazione del personale, investimenti e scambio di esperienze
tra i centri specializzati dei due paesi e il trasferimento di tecnologie.
Le due parti lavoreranno per promuovere l'energia pulita in Marocco, soprattutto
quella solare ed eolica, sulla base d'incentivi agli investimenti privati
per incoraggiare l'uso delle nuove tecnologie.
L'accordo è stato firmato dai due ministri competenti in occasione
della terza conferenza ministeriale sull'energia Africa - USA, svoltasi
il 3 e 4 giugno 2002 a Casablanca. (Ice-it.)
GIORDANIA:
protezione delle produzioni locali
Un
gruppo d'imprese giordane ha presentato al Ministero dell'Industria e
del commercio una petizione a tutela dei propri prodotti, poiché
l'importazione eccessiva in alcuni settori merceologici danneggia la produzione
locale.
Il Ministero ha avviato un'indagine per l'eventuale applicazione di misure
di salvaguardia contro l'importazione in Giordania dei prodotti segnalati.
Un'eventuale politica restrittiva delle importazioni potrebbe colpire
anche l'Italia, fra i principali fornitori di questi prodotti sul mercato
giordano. (fonte: Ice, Amman)
ARABIA
Saudita: le società obbligate ad assumere almeno il 30% di
sauditi
Secondo il quotidiano "Okaz", il ministero del Lavoro saudita
chiuderà le imprese private che non avranno alle dipendenze almeno
il 30% della manodopera di nazionalità saudita.
L'applicazione di questa sanzione è stata decisa dal ministro del
Lavoro, Alì al-Namlah, che vuole così obbligare le migliaia
di società ad occupare lavoratori sauditi.
Nel 1995, il governo aveva ordinato alle compagnie private con più
di 20 occupati di reclutare almeno il 30% di sauditi fra il loro personale,
ma questa misura non è stata mai applicata, anche a causa di una
penuria di manodopera qualificata fra la popolazione saudita.
Secondo certe stime, la disoccupazione raggiunge circa il 20% dei cittadini
sauditi, perciò il governo ha assunto misure per ridurre il numero
di lavoratori stranieri nel regno, il cui numero è stimato in 7
milioni. (in "L'Orient-Le jour" 10/6/02)
SAHARA
OCCIDENTALE: ulteriore proroga della missione Onu
Il
Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha deciso di prorogare il mandato della
missione Onu (Minurso) fino al 31 luglio prossimo al fine di esaminare
le proposte del Segretario generale miranti ad uscire dall'impasse relativa
al futuro del territorio conteso dal Fronte Polisario e Marocco.
Com'è noto, la Minurso è stata istituita nel 1991 con l'obiettivo
di attuare un piano di regolamentazione del conflitto, sulla base di un
referendum attraverso cui la popolazione del Sahara occidentale dovrebbe
decidere se scegliere la via dell'indipendenza o di fare parte del Marocco.
Secondo "Les Nouvelles de l'Onu", il Segretario Generale delle
Nazioni Unite, Kofi Anna, ha presentato al Consiglio di Sicurezza un nuovo
rapporto per uscire dall'impasse, articolato in quattro opzioni:
la prima, l'Onu potrà ritentare di applicare il piano di regolamentazione
del 1988 senza esigere l'assenso del Polisario e del Marocco prima di
assumere una decisione;
la seconda, James Baker, l'inviato personale di Annan, potrà intraprendere
una revisione dell'accordo-quadro che presenterà alle parti come
non- negoziabile;
la terza, il Consiglio chiede a Baker di esaminare un'ultima volta con
le parti interessate la loro disponibilità (o meno) di dividere
il territorio;
la quarta, suggerisce che, in assenza di progressi, il Consiglio di sicurezza
possa mettere fine alle attività della Minurso.
TURCHIA:
il primo ministro Ecevit riappare in pubblico
Il
primo ministro turco, Bulent Ecevit, 77 anni, è riapparso ieri
(9/6) davanti le telecamere per assicurare che, malgrado la sua salute
precaria e i molteplici appelli alle dimissioni, tiene in mano le redini
del governo.
Assente dalla vita pubblica da più di un mese, Ecevit ha detto
che non si è creato alcun vuoto di potere e che continuerà
a lavorare a casa ancora per due-tre settimane. Ha smentito le notizie
secondo le quali sarebbe stato colpito dal morbo di Parkinson, ammettendo
tuttavia che il suo stato di salute gli impedirà di partecipare
al summit europeo di Siviglia del 22-23 giugno.
I dubbi sulla capacità di governare del primo ministro si sono
accresciuti a seguito della sua mancata partecipazione ad una riunione
cruciale sulle riforme da intraprendere al fine d'integrare la Turchia
nell'Unione Europea. La riunione al vertice, convocata dal Presidente
Sezer, ha evidenziato profonde divergenze fra i tre partiti partners della
maggioranza, con particolare riferimento all'abolizione completa della
pena di morte e alla creazione di una televisione e di un insegnamento
per la minoranza curda, alle quali si oppongono gli ultranazionalisti
del MHP di Bahceli.
(in"L'Orient-Le Jour" 10/6/02)
ALGERIA:
interesse internazionale per nuovi giacimenti di gas
I più grandi gruppi petroliferi internazionali (Exxon Mobil, Shell,
Chevron Texano, BP, Total fina Elf, ed Eni) hanno partecipato alla presentazione
del progetto integrato di Sonatrach per lo sfruttamento degli importanti
giacimenti di gas insistenti a Gassi Touil, a circa mille km a sud est
della costa algerina. Il progetto costerà circa 1 miliardo di dollari,
per coprire le diverse fasi dall'estrazione alla commercializzazione.
Si dovrà costruire un nuovo gasdotto fino ad Arzew ed ampliare
la capacità di trasporto dei pipelines esistenti.
Le riserve di gas sono stimate in 100 miliardi di m3. Sonatrach ritiene
di potere destinare all'esportazione 6 miliardi di gas l'anno. Per la
commercializzazione si prevede di creare una società mista (al
50% fra Sonatrach e partnairs).
TUNISIA:
prestito Bei a cementificio tunisino
La Banca europea per gli investimenti (Bei) ha concesso un prestito di
20 milioni d' euro alla Cementi Artificiali Tunisi (Cat), per l'ammodernamento
e l'ampliamento del cementificio di Ben Auros, nell'area metropolitana
di Tunisi.
Il progetto d' ammodernamento della Cat, che a seguito della privatizzazione
è stata rilevata nel 2000 dall'italiana Colacem (del gruppo Financo),
mira a migliorare l'efficienza dell'impianto riducendo i costi operativi
ed incrementando la produzione, potenziando allo stesso tempo gli standard
ambientali.
A progetto ultimato, la capacità produttiva annua dell'impianto
sarà pari a 800.000 tonnellate di cemento. (fonte: www.ice.it del
30/5/2002)
ISRAELE
E LIBANO escono dalla lista nera del riciclaggio
La RUSSIA vi resta ... ed entra nel G8
La GAFI (task force antiriciclaggio di denaro sporco dell'OCSE) ha deciso
di depennare Israele e Libano (insieme a Ungheria e Saint Kitts e Nevis)
dalla lista nera dei Paesi che non collaborano nella lotta contro il riciclaggio
del denaro sporco e il finanziamento del terrorismo.
Nella indegna lista restano ancora Paesi importanti come la Russia tice
di Kananaskis , Canada, a far parte a pieno titolo del G8), l'Ucraina
ed altri 13 Paesi: Egitto, Isole Cooks, Dominica, Indonesia, Birmania,
Nigeria, Grenada, Filippine, Isole Marshall, Nauru, Niue, Saint Vincent,
Guatemala. (da "Ice-It" del 27/6/02)
E'
semplicemente stupefacente leggere nello stesso giorno (il 27 giugno 2002)
due notizie che, nell'impero del bene, dovrebbero essere assolutamente
inaccostabili. Nella prima si apprende che, nel corso del vertice del
G8 di Kananaskis ( Canada), la Russia di Putin è stata ammessa
a pieno titolo a far parte del Gruppo degli 8 Paesi più industrializzati
( il cosiddetto" Club dei grandi della Terra", come la stampa
codina usa appellare questo Club di natura privatistica e senza alcuna
legittimazione istituzionale), mentre nella seconda le Agenzie di stampa
(Ansa, ecc) battono la clamorosa decisione di un organismo dell'OCSE,
molto ispirato dagli interessi del G8, di confermare, nonostante le proteste
degli uomini di Putin, la stessa Russia nella lista dei 15 paesi che non
collaborano nella lotta contro il riciclaggio del denaro sporco e il finanziamento
del terrorismo.
Insomma, come cooptare un pregiudicato fra i soci di un Club di emeriti
benefattori. Delle due una: o sbagliano quelli della GAFI oppure il Club
non è propriamente composto da benefattori. (A.S.)
PALESTINESI:
Hawatmeh condanna gli attentati contro i civili israeliani
Nel
corso di una conferenza-stampa a Rabat (29/5/02), il capo del Fronte Democratico
per la Liberazione della Palestina (Fdlp), Nayef Hawatmeh, ha condannato
gli attentati contro i civili israeliani e invitato a una "resistenza
responsabile".
"Noi vogliamo che la resistenza palestinese miri soltanto ai soldati
e agli ufficiali dell'esercito occupante e ai coloni armati e abbandoni
invece le operazioni militari contro i civili israeliani", ha dichiarato
Hawatmeh. (in "L'Orient-Le Jour", 30/5/02)
LIBIA:
Gheddafi riceve il neo ministro degli Esteri francese
Nel corso di un incontro col neo ministro degli esteri francese, Dominique
de Villepin, il colonnello Muammar Gheddafi, Capo dello Stato libico,
è tornato a condannare il terrorismo internazionale, aggiungendo-
secondo un comunicato ufficiale del governo di Tripoli- che "la Libia
appoggia gli sforzi per la lotta contro il terrorismo".
L'incontro si è svolto a Tripoli il 29/5/02, a margine di una riunione
informale dei ministri degli esteri dei cinque paesi del Maghreb (Algeria,
Libia, Marocco, Mauritania e Tunisia) e dei cinque paesi dell'Europa del
sud (Spagna, Francia, Italia, Portogallo e Malta).
EGITTO:
cercano acqua e trovano mummie
Gli abitanti delle oasi egiziane colpite dalla siccità devono scavare
sempre più in profondità alla ricerca dell'acqua e invece
del prezioso liquido trovano mummie del periodo dell'antico Egitto.
"Per noi le oasi sono una miniera d'oro" dice Mansour Bouriak,
responsabile degli scavi nella regione di Bahariya, a 350 km a sud del
Cairo.
Più di 230 mummie, molte delle quali protette da maschere o da
sarcofagi in oro, sono state rinvenute dal 1996 in questa regione, soprannominata
"Valle delle mummie d'oro".
L'oasi di Bahariya ha vissuto periodi di grande prosperità ai tempi
in cui le carovane transafricane vi facevano scalo e ancor prima, sotto
il regno di Alessandro Magno.
Mansour Bouriak ritiene che sotto le aride sabbie dell'oasi si possano
trovare circa 15.000 mummie.
( Agenzia JAF, 29/5/02)
ISRAELE:
preoccupano le condizioni di prigionia di Barghouthi
Il capo dell'organizzazione palestinese "Al -Fatah" in Cisgiordania,
Marwan Barghouthi, catturato dagli israeliani nel corso della recente
invasione militare dei Territori, è stato trasferito da Gerusalemme
alla prigione di Petah Tikva, nei dintorni di Tel Aviv, ha rivelato Khader
Shkirat, uno dei suoi avvocati, che ha compiuto una visita in carcere.
Secondo un comunicato dell'avvocato, Barghouthi vive ristretto in una
cella di meno di due metri quadrati e privato del sonno per lunghe ore.
Egli ha le mani e i piedi attaccati ad una piccola sedia che pende in
avanti affinché non possa trovare una posizione stabile.
Le autorità israeliane hanno prolungato di 32 giorni la guardia
a vista di Barghouthi che è anche membro del Consiglio legislativo
(Parlamento) palestinese. (in "L'Orient-Le Jour" del 30/5/02)
SAHARA
OCC: accordo fra Rasd e società petrolifera austro-inglese
La Repubblica araba sahraoui democratica (Rasd) ha concluso un accordo
di cooperazione tecnica con la società di ricerca austro-inglese,
Fusion Oil e Gas, che sfocerà in una valutazione dettagliata
del potenziale di petrolio e gas esistente nelle acque territoriali al
largo del Sahara occidentale.
Secondo un comunicato pervenuto all'Agenzia APS di Parigi, la stima definitiva
di detto potenziale permetterà alla Rasd di determinare il valore
economico eventuale del suo territorio off-shore
In base a questo accordo, Fusion condurrà, a sue spese e nel giro
di 16 mesi, uno studio integrato di tutti i dati geologici e geofisici
pertinenti disponibili sulle acque territoriali sahraoui.
Consegnato lo studio, Fusion avrà il diritto d'indicare fino a
tre zone per le quali richiedere in futuro permessi di ricerca, in termini
concorrenziali per la regione.
Questi permessi saranno concessi entro i sei mesi che seguiranno l'adesione
della Rasd all'Organizzazione delle Nazioni Unite. (in "El Moudjahid",
28/5/02)
TERRITORI
PALESTINESI: Paesi arabi sostengono l'industria
L'industria palestinese avrà il supporto dell'Arab Organization
for industrial Development che, nella sua ultima riunione, ha deciso di
sostenere i progetti di ricostruzione e riorganizzazione degli stabilimenti
industriali distrutti dalle forze israeliane negli ultimi 20 mesi.
I Paesi arabi finanzieranno il 50% del costo del lavoro creato dalle fabbriche
che torneranno ad essere attive dopo diversi mesi di stasi obbligata.
(Ice-Amman, 4/6/02)
ALGERIA:
progressi nella diffusione d'Internet
L'avvio d'Internet in Algeria è avvenuto nel 1993; nel settembre
1998 è nato il primo Cybercafè attualmente se ne contano
in tutto il paese circa 3000. Mentre i giovani sono molto attratti da
queste nuove tecnologie, paradossalmente sono poche le imprese algerine
che usano Internet.
Il governo ha promulgato un decreto esecutivo (n. 98- 257 del 25 agosto
1998) con il quale si definiscono le modalità d'installazione e
d' utilizzazione dei servizi Internet. Si è così passati
da un solo provider (Cerist) a una diecina. ("El Watan" 28/5/02)
SIRIA:
indegno processo politico a Riad Turk, eroico militante comunista
Imprigionato per 17 anni senza processo dal defunto presidente siriano,
Hafez Assad, e nuovamente incarcerato dopo due anni di libertà,
il militante comunista Riad Turk vuole fare del suo processo l'ultima
battaglia per il passaggio della Siria alla democrazia.
Ieri, l'oppositore comunista ha rifiutato di rivolgersi al tribunale che
lo sta processando ed ha rivolto un appello "all'unità nazionale"
Il portavoce del collettivo di difesa ( 20 avvocati volontari) ha detto
che" Turk si è rivolto al potere poiché non riconosce
la competenza del tribunale.
Dopo queste dichiarazioni, l'imputato si è chiuso nel più
assoluto silenzio e la Corte di sicurezza dello Stato ha rinviato l'udienza
al prossimo 16 giugno.
Per altro, il processo si svolge praticamente a porte chiuse: solo nella
prima udienza sono stati ammessi i giornalisti indipendenti e taluni rappresentanti
dell'UE e il pubblico che ha applaudito il vecchio militante comunista
e richiesto la sua immediata scarcerazione.
Dalla seconda udienza in poi sono stati ammessi soltanto gli avvocati
difensori, la famiglia dell'imputato e il corrispondente dell'agenzia
governativa "Sana" che non informa del processo.
Giornalisti, diplomatici, rappresentanti delle organizzazioni dei diritti
umani, cittadini siriani attendono all'esterno dell'edificio giudiziario,
manifestando la loro solidarietà a Riad Turk, il quale ha pregato
i suoi avvocati di far sapere che "non ho alcun rancore personale,
ma solamente dei conti politici da regolare con il regime." (in "L'Orient-Le
jour", 30/5/02)
p.s.
Da amici sinceri del popolo siriano, esprimiamo la nostra, piena solidarietà
all'eroico militante comunista Riad Turk e la più viva riprovazione
per il comportamento persecutorio delle autorità siriane che si
sperava, soprattutto dopo l'avvento al potere del giovane Assad, avessero
abbandonato metodi e concezioni degne di un passato sconfitto dalla storia
e rimosso dalla coscienza civile dei popoli.( a.s.)
EGITTO:
verso un accordo di libero scambio con Usa
Il
rappresentante Usa per il commercio, Robert Zoellick, e il Ministro per
il commercio estero egiziano, Youssef Boutros-Ghali, hanno discusso intorno
alla possibilità di pervenire ad un accordo di libero scambio fra
Egitto e Usa, intravista dopo gli attacchi dell'11 settembre per ricompensare
l'Egitto per il sostegno dato alla lotta al terrorismo.
D'altra parte, dal crollo delle Torri gemelle, l'economia egiziana, soprattutto
il turismo, ha registrato una preoccupante battuta d'arresto e forti perdite.
Il rappresentante Usa ha messo in guardia l'Egitto dai rischi derivanti
dalla campagna per il boicottaggio dei prodotti Usa avviata da parte di
alcune associazioni.
"L'economia egiziana- ha detto Zoellick- corre un grande rischio:
dissociandosi dagli Usa, infatti, sarà difficile per l'Egitto integrarsi
nell'economia globale". (Ice-it, 11/6)
GIORDANIA:
IN 10 ANNI INVESTIMENTI PER 3,5 MLD DLR IN ACQUA
(ANSA) - ROMA, 24 GIU - Nel corso del prossimo decennio il Governo giordano
investira' 3,5 miliardi di dollari per la realizzazione di progetti idrici,
in modo da rimuovere il maggiore ostacolo allo sviluppo economico del
Paese: la scarsita' di acqua. L'esecutivo di Amman si e' concentrato soprattutto
su alcuni progetti, che richiedono ingenti investimenti esteri e la partecipazione
del settore privato tramite i sistemi Bot (Built-operate-transfer) e Boo
(biult-own-operate). Il progetto piu' ambizioso e' la costruzione di un
canale fra il Mar Rosso ed il Mar Morto, allo scopo di trasferire parte
delle acque del mar Rosso nel mar Morto, dove il livello delle acque scende
in media di 0,8 metri all'anno. Il progetto, il cui costo e' molto elevato,
prevede 2 fasi: la prima riguarda la costruzione del canale e comporta
un investimento di 800 milioni di dollari, mentre la seconda prevede la
costruzione di un impianto di desalinizzazione , una centrale elettrica
ed una rete di distribuzione, per un valore complessivo di 8 miliardi
di dollari. Anche se il progetto e' ancora nella fase iniziale, la Banca
Mondiale ha gia' assicurato il suo sostegno finanziario. Ice Amman- (ANSA).
KRG
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Numero
16
giugno 2002
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