( ARTICOLI ) MILANO: FRA EUROPA
E MEDITERRANEO Cresce sempre più la consapevolezza che se si vuole avere una visione aggiornata della geopolitica, non è possibile per l'Europa prescindere dalla centralità del Mediterraneo, una consapevolezza che ha indotto la Camera di Commercio di Milano ad organizzare nei giorni scorsi, nell'ambito del laboratorio sul Mediterraneo, il seminario "Il sistema economico regionale euromediterraneo e le sue reti di riferimento: il ruolo di Milano, elementi di contesto e fattori competitivi". Il Mediterraneo, dopo che negli ultimi secoli - a partire dalla scoperta dell'America - è stato sempre più relegato a un ruolo secondario, si riaffaccia oggi sulla scena mondiale come vera e propria porta tra l'Oriente e l'Occidente. Questo l'assunto da cui è partita Globus et Locus, cui è stato affidato il compito di aprire i lavori, per illustrare la rinnovata importanza del Mediterraneo, soprattutto dal punto di vista logistico. L'analisi del tema peraltro ben si presta a quelle che sono le finalità dell'associazione, la cui missione è lo studio, la promozione e la diffusione della cultura glocale. Quanto si sta attualmente verificando non tocca però soltanto l'ambito della logistica e dei trasporti marittimi, che fanno di questo mare interno un'autentica autostrada d'acqua per l'Europa, ma anche altri sistemi di reti, quelle energetiche, delle telecomunicazioni e anche quelle culturali. Ora, se ci si rende conto - i più lungimiranti ne hanno preso nota da tempo - che la potente e ricca Europa del Nord non può permettersi una "pancia debole" che si appoggia sul Mediterraneo solo per quel che riguarda la costa nord ignorando gli esplosivi problemi ma anche le opportunità di sviluppo della costa sud, si capirà come un discorso politico maturo da parte dell'Europa deve confrontarsi, e confrontarsi in modo forte, con le tensioni - in primis naturalmente quelle fra Israele e i palestinesi - che potrebbero sfociare in un deprecabile conflitto tra Islam e cristianità, conflitto che, se non risolto, rischierebbe di precipitare tutta la regione in un'instabilità pericolosa impedendo di fatto quello sviluppo che le è potenzialmente promesso. Attenzione,
quindi: se a livello europeo non si riuscirà a far passare il
messaggio della fondamentale e auspicabile compattezza del Mediterraneo,
se, come ci ricorda Predrag Matvejevic citando Leonardo, la presente
frattura tra le due coste si allargherà fino a produrre uno stato
delle cose che il grande toscano aveva riassunto così: "Fra
Oriente e Occidente tutto è divisione". In questo
contesto il ruolo di Milano e della pianura padana come grande nodo
di reti logistiche, energetiche, informatiche che collegano l'Europa
del Nord al Mediterraneo diventa fondamentale. L'Italia si configura
come la grande cerniera dell'integrazione euro-mediterranea. Il nostro
Paese è caratterizzato dall'esistenza di due profondi (circa
1000 km ciascuno) "canali" naturali in grado di interconnettere
efficacemente il Mediterraneo con l'Europa: si tratta del Tirreno e
dell'Adriatico. Al termine di questi due mari-canali si colloca uno
dei più grandi addensamenti sociali e produttivi d'Europa: l'Italia
settentrionale, quella compresa tra Torino e Trieste, con al centro
Milano e la Lombardia. Dall'altra parte del "canale" stanno
invece sviluppandosi i porti di Gioia Tauro e di Taranto, porti che
stanno acquistando un grande rilievo.
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