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MILANO: FRA EUROPA E MEDITERRANEO
di Piero Bassetti *

Cresce sempre più la consapevolezza che se si vuole avere una visione aggiornata della geopolitica, non è possibile per l'Europa prescindere dalla centralità del Mediterraneo, una consapevolezza che ha indotto la Camera di Commercio di Milano ad organizzare nei giorni scorsi, nell'ambito del laboratorio sul Mediterraneo, il seminario "Il sistema economico regionale euromediterraneo e le sue reti di riferimento: il ruolo di Milano, elementi di contesto e fattori competitivi".

Il Mediterraneo, dopo che negli ultimi secoli - a partire dalla scoperta dell'America - è stato sempre più relegato a un ruolo secondario, si riaffaccia oggi sulla scena mondiale come vera e propria porta tra l'Oriente e l'Occidente. Questo l'assunto da cui è partita Globus et Locus, cui è stato affidato il compito di aprire i lavori, per illustrare la rinnovata importanza del Mediterraneo, soprattutto dal punto di vista logistico. L'analisi del tema peraltro ben si presta a quelle che sono le finalità dell'associazione, la cui missione è lo studio, la promozione e la diffusione della cultura glocale.

Quanto si sta attualmente verificando non tocca però soltanto l'ambito della logistica e dei trasporti marittimi, che fanno di questo mare interno un'autentica autostrada d'acqua per l'Europa, ma anche altri sistemi di reti, quelle energetiche, delle telecomunicazioni e anche quelle culturali.

Ora, se ci si rende conto - i più lungimiranti ne hanno preso nota da tempo - che la potente e ricca Europa del Nord non può permettersi una "pancia debole" che si appoggia sul Mediterraneo solo per quel che riguarda la costa nord ignorando gli esplosivi problemi ma anche le opportunità di sviluppo della costa sud, si capirà come un discorso politico maturo da parte dell'Europa deve confrontarsi, e confrontarsi in modo forte, con le tensioni - in primis naturalmente quelle fra Israele e i palestinesi - che potrebbero sfociare in un deprecabile conflitto tra Islam e cristianità, conflitto che, se non risolto, rischierebbe di precipitare tutta la regione in un'instabilità pericolosa impedendo di fatto quello sviluppo che le è potenzialmente promesso.

Attenzione, quindi: se a livello europeo non si riuscirà a far passare il messaggio della fondamentale e auspicabile compattezza del Mediterraneo, se, come ci ricorda Predrag Matvejevic citando Leonardo, la presente frattura tra le due coste si allargherà fino a produrre uno stato delle cose che il grande toscano aveva riassunto così: "Fra Oriente e Occidente tutto è divisione".
Se, insomma, noi europei cadremo nella trappola di considerare le tensioni con il mondo islamico alla stregua di una guerra di religione invece di considerarle nella loro dimensione vera, che è quella politica, se in definitiva non considereremo con la debita serietà quanto appena detto, rischieremo di fare dell'Italia e della Spagna, per non parlare dei Balcani, una vera e propria terra di frontiera, con gli annessi e i connessi che ciò comporta anche e soprattutto per quel che riguarda la sicurezza di questi Paesi e delle rispettive società non solo nell'ambito del benessere economico, ma anche del terrorismo e dell'immigrazione.

In questo contesto il ruolo di Milano e della pianura padana come grande nodo di reti logistiche, energetiche, informatiche che collegano l'Europa del Nord al Mediterraneo diventa fondamentale. L'Italia si configura come la grande cerniera dell'integrazione euro-mediterranea. Il nostro Paese è caratterizzato dall'esistenza di due profondi (circa 1000 km ciascuno) "canali" naturali in grado di interconnettere efficacemente il Mediterraneo con l'Europa: si tratta del Tirreno e dell'Adriatico. Al termine di questi due mari-canali si colloca uno dei più grandi addensamenti sociali e produttivi d'Europa: l'Italia settentrionale, quella compresa tra Torino e Trieste, con al centro Milano e la Lombardia. Dall'altra parte del "canale" stanno invece sviluppandosi i porti di Gioia Tauro e di Taranto, porti che stanno acquistando un grande rilievo.
L'Italia del Nord, grande piattaforma logistica naturale industriale, è lo snodo decisivo dei flussi di cose, di persone e di segni che alimentano l'integrazione euro-mediterranea interagendo con il processo di integrazione dell'economia globale. Collegare in modo proficuo questa realtà con i terminali delle proprie reti è uno dei compiti principali di chi ha a cuore le sorti non solo dell'Italia ma anche dell'Europa. Sorti che si configurano sia in campo economico ma anche, e conseguentemente, per quel che riguarda la convivenza e la tolleranza reciproca.


* Presidente di "Globus et Locus"
Associazione senza fini di lucro costituita da Regione Lombardia, Regione Piemonte, Camera di Commercio di Milano e Università Cattolica (attraverso l'ASERI, Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali), la Compagnia di San Paolo di Torino, la Fondazione Cariplo di Milano, la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e la Fondazione Cassamarca di Treviso.
Globus et locus intende parte dai problemi "locali" per proiettarli e confrontarli con la dimensione "globale".


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Numero 16
giugno 2002










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