Il COMMERCIO ESTERO ITALIA- PAESI ARABI
FORTE CADUTA DELL’INTERSCAMBIO FRA ITALIA E PAESI ARABI
La Russia al primo posto fra i fornitori d’idrocarburi. Gli acquisti di gas superano quelli di petrolio.
Nel primo semestre del 2009 il commercio con l’estero dell’Italia si è contratto del 24,6% rispetto all’analogo periodo del 2008, scendendo da 381,6 a 287,8 miliardi di euro. Il calo è stato simile per le due correnti di traffico, che hanno fatto segnare un -24,9% per le importazioni e un -24,2% per le esportazioni. Si è fortemente ridotto in cifra assoluta il disavanzo commerciale, che era di 7,2 miliardi nel primo periodo esaminato ed è passato quest’anno a 4,2 miliardi di euro.
Commercio Italia-Paesi Arabi. Gennaio - Giugno 2008-2009 (Mn euro) |
|
Importazioni |
|
Esportazioni |
|
Saldo |
Saldo |
Paesi |
2008 |
2009 |
Var % |
2008 |
2009 |
Var % |
2008 |
2009 |
Marocco |
344,3 |
205,1 |
-40,4 |
906,9 |
666,4 |
-26,5 |
562,6 |
461,3 |
Algeria |
4.177,7 |
3.839,5 |
-8,1 |
1.323,9 |
1.507,4 |
13,9 |
-2.853,8 |
-2.332,1 |
Tunisia |
1.296,9 |
1.087,5 |
-16,2 |
1.554,6 |
1.221,8 |
-21,4 |
257,7 |
134,3 |
Libia |
8.729,9 |
4.859,2 |
-44,3 |
1.159,1 |
1.130,7 |
-2,5 |
-7.570,8 |
-3.728,6 |
Egitto |
1.084,9 |
734,7 |
-32,3 |
1.342,1 |
1.301,9 |
-3,0 |
257,3 |
567,2 |
Sudan |
13,7 |
4,8 |
-65,3 |
103,7 |
100,6 |
-3,0 |
90,0 |
95,8 |
Mauritania |
52,1 |
66,7 |
28,2 |
21,7 |
14,3 |
-34,1 |
-30,3 |
-52,4 |
Gibuti |
0,9 |
0,6 |
-36,8 |
10,8 |
7,8 |
-28,3 |
9,9 |
7,2 |
Somalia |
0,3 |
0,0 |
-84,8 |
0,4 |
1,0 |
158,4 |
0,1 |
0,9 |
Comore |
|
1,4 |
|
0,5 |
0,3 |
-48,1 |
0,5 |
-1,2 |
Libano |
18,6 |
8,3 |
-55,0 |
388,0 |
373,3 |
-3,8 |
369,5 |
365,0 |
Siria |
495,1 |
220,8 |
-55,4 |
541,2 |
328,4 |
-39,3 |
46,1 |
107,6 |
Iraq |
2.099,8 |
1.107,3 |
-47,3 |
57,0 |
223,3 |
291,9 |
-2.042,8 |
-884,0 |
Palestina |
0,3 |
0,3 |
14,3 |
0,5 |
2,9 |
541,0 |
0,2 |
2,6 |
Giordania |
25,8 |
23,1 |
-10,7 |
197,1 |
192,7 |
-2,2 |
171,2 |
169,6 |
Arabia Saudita |
1.919,7 |
852,2 |
-55,6 |
1.683,7 |
1.316,8 |
-21,8 |
-236,0 |
464,6 |
Kuwait |
58,2 |
44,2 |
-24,0 |
399,4 |
352,0 |
-11,9 |
341,2 |
307,8 |
Bahrain |
43,5 |
22,3 |
-48,6 |
105,9 |
94,0 |
-11,2 |
62,4 |
71,7 |
Qatar |
20,1 |
19,5 |
-2,7 |
826,3 |
643,8 |
-22,1 |
806,2 |
624,3 |
Eau |
207,5 |
176,1 |
-15,1 |
2.340,4 |
2.025,5 |
-13,5 |
2.132,9 |
1.849,4 |
Oman |
9,3 |
14,6 |
55,8 |
163,3 |
190,0 |
16,3 |
154,0 |
175,4 |
Yemen |
7,3 |
3,6 |
-50,1 |
62,9 |
58,2 |
-7,5 |
55,6 |
54,6 |
Totale
Paesi arabi |
20.605,8 |
13.292,0 |
-35,5 |
13.189,5 |
11.753,0 |
-10,9 |
-7.416,4 |
-1.538,9 |
-Uma |
14.600,9 |
10.058,0 |
-31,1 |
4.966,2 |
4.540,5 |
-8,6 |
-9.634,6 |
-5.517,4 |
-Gcc |
2.258,3 |
1.129,0 |
-50,0 |
5.519,0 |
4.622,2 |
-16,2 |
3.260,7 |
3.493,2 |
-Altri
Paesi arabi |
3.746,7 |
2.105,0 |
-43,8 |
2.704,2 |
2.590,3 |
-4,2 |
-1.042,4 |
485,3 |
Mondo |
194.422,9 |
145.989,5 |
-24,9 |
187.197,0 |
141.826,0 |
-24,2 |
-7.225,9 |
-4.163,5 |
-Ue (27) |
106.343,0 |
81.990,3 |
-22,9 |
111.888,5 |
81.734,5 |
-26,9 |
5.545,4 |
-255,7 |
-Altri paesi europei |
21.839,5 |
16.851,9 |
-22,8 |
22.377,8 |
16.683,8 |
-25,4 |
538,4 |
-168,1 |
-Africa |
19.462,2 |
12.718,1 |
-34,7 |
8.607,3 |
8.017,2 |
-6,9 |
-10.854,9 |
-4.700,9 |
-America |
12.495,3 |
9.322,7 |
-25,4 |
18.817,5 |
13.606,1 |
-27,7 |
6.322,3 |
4.283,4 |
-Asia |
33.188,1 |
24.279,1 |
-26,8 |
22.596,8 |
19.586,8 |
-13,3 |
-10.591,3 |
-4.692,2 |
-Oceania e altri |
1.094,9 |
827,4 |
-24,4 |
2.909,1 |
2.197,5 |
-24,5 |
1.814,3 |
1.370,0 |
-Opec |
21.147,5 |
12.419,5 |
-41,3 |
9.974,7 |
9.146,9 |
-8,3 |
-11.172,8 |
-3.272,6 |
Fonte: elaborazione Camera di Commercio Italo-Araba su dati Istat |
Anche il commercio dell’Italia con i paesi arabi ha segnato una forte riduzione, di poco superiore a quella del commercio con l’estero nel suo complesso (-25,9% per gli arabi, -24,6% per il mondo). Molto diverso è però l’andamento se guardiamo alle due correnti di traffico. Le importazioni italiane dai paesi arabi hanno infatti registrato un crollo ben più pesante di quelle globali (-35,5%, contro -24,9%), mentre le esportazioni verso quei paesi sono diminuite solamente del 10,9%, a fronte del -24,2% fatto registrare dalle esportazioni complessive dell’Italia. Il calo del deficit verso i paesi arabi è stato molto ingente, da 7,4 a 1,5 miliardi di euro, con un recupero quindi di quasi 6 miliardi, consentendo così un miglioramento nella bilancia commerciale generale, malgrado l’aumento del deficit degli scambi con i paesi non arabi (nei cui confronti l’Italia era in avanzo di circa 200 milioni di euro nel primo semestre 2008, mentre è passata nell’analogo periodo del 2009 ad un disavanzo di 2,5 miliardi di euro).
In buona sostanza, dunque, nel primo semestre 2009 il commercio con i paesi arabi ha consentito la riduzione dell’import e del disavanzo commerciale dell’Italia, mentre ha frenato la diminuzione del suo export.
I paesi dell’Unione del Maghreb arabo hanno complessivamente tenuto meglio degli altri. L’Italia ha ridotto le sue importazioni da quei paesi del 31%, un calo molto minore di quelli registrati dall’import italiano dai paesi del Golfo (-50%) e dai paesi arabi non inseriti in aree di integrazione economica (-48,8%). Anche dal lato dell’export il calo maggiore si registra in quello con i paesi del Golfo (-16,3%), a fronte di più contenute riduzioni registrate verso l’Uma (-8,6%) e verso gli altri paesi (-4,2%). La posizione dell’Uma come fornitore dell’Italia si rafforza (da lì proviene il 76% dell’import italiano dai paesi arabi), mentre per quanto riguarda l’export italiano la prevalenza del Golfo sull’Uma viene quasi annullata.
Se guardiamo ai singoli paesi, la parte alta della graduatoria dei fornitori non cambia, con in testa la Libia (36,3% dell’import italiano dai paesi arabi), seguita da Algeria (28,9%) e Iraq (8,3%). Al quarto posto si insedia la Tunisia (8,2%), che sorpassa l’Arabia Saudita (6,4%).
Tra i maggiori fornitori arabi dell’Italia, va segnalata la buona tenuta dell’import dall’Algeria (dalla quale importiamo gas, il cui prezzo è calato molto meno di quello del greggio) e in misura minore dalla Tunisia. Per quanto riguarda gli altri fornitori si ricorda l’aumento dell’import da Mauritania e Oman.
Tra i clienti, nel primo semestre del 2009, si segnala un aumento dell’export dell’Italia verso l’Algeria (13,9%), l’Iraq (+291,9%) e l’Oman (+16,3%) e performance molto negative dell’export verso la Siria (-39,3%) e il Marocco (-26,5%).
Nella graduatoria dei clienti gli Eau si confermano al primo posto (17,2% dell’export verso i paesi arabi), mentre al secondo, grazie alla crescita del periodo, si insedia l’Algeria (12,8%), che scavalca Arabia Saudita (11,2%) ed Egitto (11,1%). Seguono a poca distanza Tunisia (10,4%) e Libia (9,6%).
Nel periodo considerato il dollaro si è considerevolmente apprezzato rispetto all’euro, guadagnando il 13% rispetto all’analogo periodo del 2008 (passando da un cambio medio di 1,530885 dollari per euro ad uno di 1,33217). Questo cambiamento porta a ridurre l’importo in dollari del commercio estero dell’Italia e ad aumentare la spesa per l’acquisto di idrocarburi, i cui prezzi mondiali sono denominati in dollari, ma d’altro canto si è tradotto in un miglioramento della competitività delle merci italiane esportate, contrastando quindi, almeno in parte, la tendenza alla riduzione delle esportazioni stesse.
Il ruolo degli idrocarburi
Il calo dell’import italiano dai paesi arabi è stato prevalentemente determinato dalla diminuzione dell’import di petrolio e gas da quei paesi. Infatti nel primo semestre del 2009 l’Italia ha importato petrolio e gas per 20,7 miliardi di euro a fronte dei 31,4 del primo semestre del 2008 (-34,1%).
Per i paesi arabi il calo è stato dai 16 miliardi di euro del 2008 ai 10,2 del 2009 (-36%). In cifra assoluta il calo della spesa per acquisti di idrocarburi primari dai paesi arabi spiega il 78,8% del calo dell’import complessivo da quei paesi. Nel primo semestre del 2008 petrolio e gas costituivano il 77,7% dell’import italiano dai paesi arabi, nel primo semestre del 2009 il 77%.
Il calo degli acquisti di greggio e gas dai paesi arabi è stato leggermente più marcato di quello degli acquisti complessivi, così che la quota dei paesi arabi sulle importazioni italiane di idrocarburi grezzi è scesa leggermente, dal 51% al 49,5% del 2009. La graduatoria dei fornitori vede nel 2009 insediarsi al primo posto la Russia (21,8% del totale), che sopravanza la Libia (21,2%). Seguono, nello stesso ordine del 2008, Algeria (17,8%) Arzebaigian (6,8%), Iraq (5,3%).
Va sottolineato che nel periodo l’andamento delle importazioni di gas e di petrolio è stato molto diverso. In valore gli acquisti di greggio si sono esattamente dimezzati, passando da 20,4 a 10,2 miliardi di euro. Grazie a tale andamento, nei primi sei mesi del 2009 la spesa per l’acquisto di gas ha superato quella per l’acquisto di greggio. Se guardiamo alle quantità, registriamo anche qui una contrazione molto forte, pari all’8,2% per quanto riguarda le importazioni di petrolio e al 13,8% per quanto concerne invece quelle di gas. Malgrado la maggior contrazione delle quantità importate, la quota del gas sulla bolletta petroliera italiana è fortemente aumentata, perché nel periodo il prezzo medio pagato per l’acquisto di gas è aumentato (11,8%) mentre il prezzo medio per l’import di greggio è diminuito (-46%).
Importazioni italiane di petrolio e gas naturale (gennaio-giugno 2008-2009) Euro |
|
Petrolio |
Gas naturale |
Totale |
PAESI |
2008 |
2009 |
2008 |
2009 |
|
|
Libia |
6.426.673.794 |
2.952.323.321 |
1.314.111.040 |
1.441.609.979 |
7.740.784.834 |
4.393.933.300 |
Algeria |
293.497.200 |
54.600.985 |
3.529.822.218 |
3.618.438.658 |
3.823.319.418 |
3.673.039.643 |
Iraq |
2.094.622.704 |
1.092.090.627 |
|
|
2.094.622.704 |
1.092.090.627 |
Arabia Saudita |
1.592.283.337 |
611.998.600 |
|
|
1.592.283.337 |
611.998.600 |
Egitto |
318.024.171 |
227.364.106 |
|
|
318.024.171 |
227.364.106 |
Siria |
403.559.586 |
182.986.957 |
|
|
403.559.586 |
182.986.957 |
Tunisia |
33.775.072 |
59.939.200 |
|
|
33.775.072 |
59.939.200 |
Paesi arabi |
11.162.435.864 |
5.181.303.796 |
4.843.933.258 |
5.060.048.637 |
16.006.369.122 |
10.241.352.433 |
Russia |
2.058.303.532 |
1.494.599.790 |
3.630.947.748 |
3.019.079.062 |
5.689.251.280 |
4.513.678.852 |
Azerbaigian |
2.395.180.588 |
1.413.520.519 |
|
|
2.395.180.588 |
1.413.520.519 |
Norvegia |
407.246.544 |
416.085.047 |
825.012.078 |
645.118.676 |
1.232.258.622 |
1.061.203.723 |
Iran, Repubblica islamica dell' |
1.707.367.561 |
712.184.520 |
|
|
1.707.367.561 |
712.184.520 |
Kazakistan |
1.196.451.259 |
429.694.841 |
|
|
1.196.451.259 |
429.694.841 |
Mondo |
20.448.709.588 |
10.234.502.466 |
10.923.152.448 |
10.448.226.022 |
31.371.862.036 |
20.682.728.488 |
(da “ Lettera ai soci, ottobre 2009”- Camera di commercio italo - araba. Tabelle elaborate su dati Istat)
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